Dal disagio alla piena consolazione
- evangelicibz
- 9 giu 2020
- Tempo di lettura: 3 min
Una pediatra confessa che il 70% dei bambini che ha visitato nelle ultime settimane soffre di disturbi psicologici, anche gravi, conseguenti a questi mesi di pandemia. Una sovraesposizione alle informazioni quotidiane che parlavano di malattia e morte, unita all’isolamento forzato e alle misure di protezione e distanza sociale, hanno provocato un micidiale cocktail di stress emotivo, con cui genitori e educatori avranno a confrontarsi nelle prossime settimane e mesi.
Della fragilità degli anziani, prime vittime di questa situazione, si è detto molto. Ma anche molti matrimoni sono saltati, con un aumento esponenziale delle richieste di separazione e divorzio. Coniugi vinti da una convivenza prolungata a cui non erano pronti e che ha esasperato le loro difficoltà di coppia, che erano evidentemente sopportabili solo perché si stava distanti per parecchie ore al giorno.
Queste alcune delle macerie emotive su cui provare a ricostruire. C’è bisogno di sostegno, di aiuto, di consolazione. Ma c’è anche bisogno di ricostruire in maniera diversa le proprie vite, se non vogliamo che una prossima eventuale crisi di questo tipo, dia lo scrollone finale.
Ci sono ovviamente degli specialisti, dei medici che sono preposti all’intervento in casi come questi. Ci sono genitori e educatori per i più piccoli, figli e nipoti per i più anziani, forse amici e parenti per gli altri. Ma c’è sopra tutto e tutti, Dio “il Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione” (2 Corinzi 1:3) che è in grado di svolgere questo ruolo, perché “Dio è per noi un rifugio e una forza, un aiuto sempre pronto nelle difficoltà” (Salmo 46:1). Sono ormai circa tre mesi da quando abbiamo dato vita a questo blog, nato proprio sotto la spinta del momento di difficoltà che ognuno di noi stava vivendo, e abbiamo parlato più e più volte di questo aiuto di Dio. Un aiuto diretto, frutto di una relazione personale nata e alimentata dalla fede, fatta di parole dette a Dio a cuore aperto e di parole ascoltate attraverso le Scritture (Romani 15:4).
Ma abbiamo anche ricordato come Dio possa usare altri uomini, donne o anche bambini, per parlarci. Suoi figli, che sono stati anch’essi beneficiari della sua consolazione, sia diretta che attraverso l’amore e la testimonianza di altri. Dio vuole innescare un benedetto ciclo vitale di consolazione, di sostegno che, partendo da lui, passa di cuore in cuore attraverso altri. Riprendiamo dal versetto citato sopra e proseguiamo a leggere: Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, il Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione, il quale ci consola in ogni nostra afflizione affinché, mediante la consolazione con la quale siamo noi stessi da Dio consolati, possiamo consolare quelli che si trovano in qualunque afflizione (2 Corinzi 1:3-4).
Tutti coloro che hanno posto la loro fede in Dio tramite l’opera di Gesù, per mezzo dello Spirito Santo nostro Consolatore (Giovanni 14:15-17), sanno quanta consolazione hanno ricevuto in numerose situazioni della propria vita. E sarà proprio quello che è stato sperimentato personalmente che diventerà, tramite la trasmissione dell’esperienza, la condivisione della Parola di Dio e l’aiuto pratico, strumento di consolazione per altri che si trovano in difficoltà. Con Dio, anche i momenti difficili vissuti, diventano mezzo per ricevere e dare l’aiuto necessario.
Dio ha promesso di donare la consolazione, il conforto, il sostegno, la speranza. Attraverso quelle certezze “troviamo una potente consolazione, noi, che abbiamo cercato il nostro rifugio nell’afferrare saldamente la speranza che ci era messa davanti” (Ebrei 6:18).
Ora lo stesso Signore nostro Gesù Cristo e Dio nostro Padre, che ci ha amati e ci ha dato per la sua grazia una consolazione eterna e una buona speranza, consoli i vostri cuori e vi confermi in ogni opera buona e in ogni buona parola (2 Tessalonicesi 2:16-17).
Lasciamoci consolare e consoliamo tutti coloro che ne hanno un urgente bisogno.

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