top of page

Un, due, tre… liberi tutti?

Le nuove concessioni che alcune regioni e provincie stanno dando permettono di uscire di casa anche per il semplice esercizio fisico, senza più limitazioni di distanza. Rimane la distanza sociale dell’uno dall’altro, ma non il limite di movimento di qualche centinaia di metri dalla propria abitazione. Una ritrovata libertà che, pur nelle restrizioni rimaste, ci fa indubbiamente molto piacere. A patto però che non abusiamo di questa libertà, correndo il rischio di far ripartire il contagio. Insomma, dobbiamo mettere in atto un uso ragionato della nuova libertà acquisita.

Questa situazione ci fa capire ancora una volta come ci siano parole che cambiano il loro significato, o il valore che diamo loro, a seconda della situazione. Crediamo che non siano stati molti quelli che fino a due mesi pensavano alla libertà collegandola alla possibilità di fare una passeggiata fino all’altra parte della città…

C’è anche tutta un’altra sfera della libertà di cui forse non abbiamo piena consapevolezza e della quale non sentiamo di avere bisogno, semplicemente perché ci riteniamo liberi e non pensiamo di essere prigionieri o schiavi di qualcosa o qualcuno. Dio però ha un’altra opinione a riguardo su cosa sia la libertà e la privazione di essa: Gesù allora disse a quei Giudei che avevano creduto in lui: «Se perseverate nella mia parola, siete veramente miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi» (Giovanni 8:31-32).

La reazione dei religiosi e zelanti farisei fu immediata e seccata: Essi gli risposero: «Noi siamo discendenti di Abraamo, e non siamo mai stati schiavi di nessuno; come puoi tu dire: “Voi diverrete liberi”?» (Giovanni 8:33). Erano molto infastiditi dal sentirsi dire che loro non erano liberi. Loro che erano discendenti di Abramo, loro che erano molto religiosi e si ritenevano certamente superiori alla media, loro che guardavano dall’alto in basso i peccatori… La risposta di Gesù, valida per loro come per tutti noi, fu chiara e netta: Gesù rispose loro: In verità, in verità vi dico che chiunque commette il peccato è schiavo del peccato (Giovanni 8:34). Come abbiamo più volte visto in queste settimane, il peccato è una realtà comune a tutti e questo ci nega quella libertà che Dio vuole offrirci in Cristo. La libertà dai vincoli del peccato, dalla paura della morte (Ebrei 2:14-15), dalla schiavitù dei meccanismi del mondo che ci impone cosa fare per essere accettati dagli altri (e se uno si lascia vincere da queste cose allora “è schiavo di ciò che lo ha vinto” – 2 Pietro 2:19), non è un fatto automatico. Anche qui si tratta di fare una scelta, una scelta di libertà: Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete veramente liberi (Giovanni 8:36). È proprio in quei ‘se’ dei vv. 31 e 36 di Giovanni 8 che sta la chiave del passaggio dalla schiavitù (consapevole o meno) alla libertà. Conoscere Cristo tramite la sua Parola, accettare il suo messaggio e la sua persona, diventare discepoli che seguono il maestro, è un passo voluto verso quella libertà che Paolo chiama “la gloriosa libertà dei figli di Dio” (Romani 8:21), perché “il Signore è lo Spirito; e dove c’è lo Spirito del Signore c’è libertà” (2 Corinzi 3:17).

Quindi? Liberi tutti? Facciamo quello che vogliamo senza limiti? Il dizionario alla voce 'libertà' recita: «stato di autonomia essenzialmente sentito come diritto… assenza di limitazioni, ostacoli, impedimenti, restrizioni…» (Dizionario Devoto-Oli). Per Dio non è così. La libertà cristiana non è fare ciò che mi pare e piace. Se è vero che i credenti sono assolutamente liberi dalla schiavitù di Satana e del peccato e dallo 'stampo' del mondo (Romani 12:2) è altrettanto vero che non si deve usare in modo improprio questa libertà: Ogni cosa è lecita, ma non ogni cosa è utile; ogni cosa è lecita, ma non ogni cosa edifica (1 Corinzi 10:23).

La nostra ritrovata libertà deve essere invece un’occasione di servizio: Perché, fratelli, voi siete stati chiamati a libertà; soltanto non fate della libertà un'occasione per vivere secondo la carne, ma per mezzo dell'amore servite gli uni agli altri (Galati 5:13).

Fate questo come uomini liberi, che non si servono della libertà come di un velo per coprire la malizia, ma come servi di Dio (1 Pietro 2:16).


In questi mesi abbiamo rinunciato volontariamente a buona parte delle nostre libertà pur di non mettere a repentaglio la nostra salute. Saremo altrettanto zelanti nel ricercare invece la libertà offerta da Dio per la nostra salvezza e per la nostra vita quotidiana, mettendola poi al suo servizio?

Cristo ci ha liberati perché fossimo liberi (Galati 5:1).



 
 
 

Comments


Modulo di iscrizione

Il modulo è stato inviato!

  • Facebook
  • Twitter
  • LinkedIn

©2020 di Il blog di lanuovanascita.it. Creato con Wix.com

bottom of page