Uscirne a pezzi
- evangelicibz
- 25 apr 2020
- Tempo di lettura: 2 min
“Il virus fa a pezzi l’economia mondiale”, “Il sistema sanitario nazionale fatto a pezzi”, “Il virus può farci a pezzi”. Sono solo un paio dei poco rassicuranti titoli che raccontano lo tsunami economico-sanitario che si è abbattuto sul mondo in questi ultimi mesi. Qualcuno forse ha anche i nervi a pezzi.
Diciamo che generalmente fare a pezzi qualcosa vuol dire rompere e distruggere, e quindi ha un connotato negativo, in cui si vede anche quanto il rimettere assieme i pezzi per tornare allo stato originale sia estremamente difficile se non impossibile. Molti le cose rotte semplicemente le buttano, anche se non è possibile gettare via cuori e sentimenti spezzati…
Ma non sempre le cose rotte sono indice di negatività. Come diceva il pastore Vance Havner: «Dio usa le cose rotte. Ci vuole terreno rotto per produrre un raccolto, nuvole spezzate per dare pioggia, grano rotto per dare pane, pane spezzato per dare forza. È la bottiglia di alabastro rotta che emana profumo (riferimento a Marco 14:3)».
A volte succede anche che è solo spezzando qualcosa che si vede quello che c’è dentro e questa può essere un’operazione necessaria e importante per ricostruire in maniera diversa. Ed ecco che Dio permette anche dei cuori spezzati, per operare al loro interno con la sua guarigione: Egli guarisce chi ha il cuore spezzato e fascia le loro piaghe. (Salmo 147:3).
La Parola, preannunciando l’opera di Gesù ben 700 anni prima della sua venuta, ci dice: Lo Spirito del Signore DIO è su di me, perché il SIGNORE mi ha unto per recare una buona notizia agli umili; mi ha inviato per fasciare quelli che hanno il cuore spezzato, per proclamare la libertà a quelli che sono schiavi, l’apertura del carcere ai prigionieri. (Isaia 61:1).
Per fare questo Gesù ha dato la sua vita. Per ricordarlo ci ha lasciato dei simboli che i veri cristiani condividono settimana dopo settimana: un pane spezzato e del vino versato. Grano frantumato per dare cibo, uva schiacciata e spremuta per dare bevanda. Entrambi simboli forti di quel corpo spezzato e di quel sangue versato per noi: Poi prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me». Allo stesso modo, dopo aver cenato, diede loro il calice dicendo: «Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue, che è versato per voi. (Luca 22:19-20)
Sì, Dio usa le cose rotte per produrre qualcosa. Può essere un frutto, una benedizione o una potente consolazione. E Gesù ha ‘spezzato’ la sua vita per donarci vita.
Se sei a pezzi, porta i tuoi cocci al Signore e lascia a lui l’onere di rimettere insieme quello che si può aggiustare e di ricostruire da zero quello che non serviva più. Permettigli di curare le tue ferite e di fasciare il tuo cuore spezzato.
Il SIGNORE è vicino a quelli che hanno il cuore rotto e salva quelli che hanno lo spirito affranto (Salmo 34:18)

Comments