top of page

Alla ricerca del proprio interesse

La prova è stata dura e questa nuova ondata di contagi si sta dimostrando ancora potenzialmente più pericolosa, almeno per la sua rapida ed esponenziale diffusione. La sensazione però è che questa volta la salute pubblica non sia più il primo interesse di molti cittadini. Proteste da ogni parte: dai politici di opposizione (ma anche interne alla maggioranza), da ogni tipo di categoria lavoratrice, dalla ristorazione allo sport, dai trasporti pubblici al mondo dello spettacolo, dalla grande distribuzione ai piccoli esercizi. Manifestazioni di piazza, scontri, bombe carta, alimentate anche da chi ha probabilmente voglia solo di destabilizzare un paese già in difficoltà.

Scordiamoci la solidarietà nazionale, il senso di unità, di sacrificio comune per uscire da una situazione che ha coinvolto tutti. Ognuno rivendica il proprio diritto e fa molta fatica ad accettare le limitazioni imposte dal governo per tenere a freno la pandemia.


Dio ci insegna qualcosa di estremamente diverso:

L’amore… non cerca il proprio interesse (1 Corinzi 13:4-5)

Non fate nulla per spirito di parte o per vanagloria, ma ciascuno, con umiltà, stimi gli altri superiori a se stesso, cercando ciascuno non il proprio interesse, ma anche quello degli altri (Filippesi 2:3-4).

Nessuno cerchi il proprio vantaggio, ma ciascuno cerchi quello degli altri (1 Corinzi 10:24)

E poi la '"regola d'oro": Tutte le cose dunque che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro (Matteo 7:12)

Una società utopica? No, solo una società cristiana, ma nel senso più profondo, più vero del termine. Ma una società che parte solo da un cambiamento radicale personale. Un cambiamento che non potremmo mai mettere in atto con i nostri soli sforzi, per non trovarci a passare da un fallimento all’altro. Una svolta che parte dal singolo, dal suo rapporto personale con Gesù, e che si allarga in base al suo raggio di azione. Micro-società in cui vivere e diffondere questi insegnamenti.

Guardiamo però la questione anche a livello di stabilità, di equilibrio e benessere personale. Vi è mai capitato di aver mal di denti o mal di testa e, all’improvviso, c’è qualcosa che vi distrae, che attira la vostra attenzione e quindi scoprire di avere, almeno per quei momenti, sentito meno dolore? Perché è successo? Perché abbiamo smesso per un attimo di concentrarci solo su noi stessi, sul nostro dolore o le nostre disgrazie.

Pensare agli altri non fa bene solo al prossimo, fa bene anche e in primo luogo a noi stessi. La Parola ci insegna che “chi ama sua moglie, ama sé stesso” (Efesini 5:28). Cioè, il bene, l’attenzione, la cura, l’amore che io riverso sull’altro, il tempo e l’impegno che ci dedico, si ripercuote positivamente su di me. È anche nel mio interesse.

La logica purtroppo, spesso anche in campo cristiano, è un’altra: Poiché tutti cercano i loro propri interessi, e non quelli di Cristo Gesù. (Filippesi 2:21). Cercare gli interessi di Gesù, vuol dire in primo luogo capire come agiva Gesù e quali erano i suoi obiettivi. Lui non ha cercato i propri interessi, ma i nostri; non il suo bene, ma il nostro; non la sua salvezza, ma la nostra. Ecco perché non si è aggrappato ai suoi privilegi (Filippesi 2:5-8) e non ha cercato di soddisfare solo la propria volontà nel momento dell’estremo bisogno (Matteo 26:39). Questo però non ha portato solo un frutto per noi, ma è stato anche un aiuto per Gesù stesso e proprio nel momento della sua massima sofferenza: Per la gioia che gli era posta dinanzi egli sopportò la croce (Ebrei 12:2). Gesù ci insegna, con il suo esempio estremo e assoluto, a guardare all'obiettivo, al risultato che porta il nostro impegno verso l'altro. Alla gioia che ci permette di agire nella sofferenza.

Via lo specchio, guardiamo all’altro. Lasciamoci amare, se vogliamo amare. Amiamo, se vogliamo amarci.


90 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Comments


bottom of page