Ci sono viaggi che sono diversi dagli altri. Sono quei viaggi che hanno lasciato un segno indelebile in noi, perché hanno provocato cambiamenti, svolte importanti o perché hanno segnato un momento della nostra vita che mai dimenticheremo. Ci sono stati anche viaggi epici che solo alcuni hanno affrontato, dalle grandi scoperte di luoghi inesplorati di questo pianeta fino ai viaggi nello spazio. C’è però un unico viaggio nella storia del mondo, che nessun altro uomo avrebbe potuto fare e mai farà. Ma è stato proprio quel viaggio che ha avuto e ha il potere di cambiare, e per sempre, la nostra vita.
Il viaggio di cui parliamo è quello di Gesù, una andata e ritorno dalla gloria del cielo, con in mezzo poco più di trent’anni di soggiorno sulla terra. Il viaggio di andata non è stato certo facile. Nessun altro ha fatto un tragitto di quel genere, una discesa incredibile che abbiamo già citato più volte (Filippesi 2:5-8). Non solo una discesa fisica, ma una discesa che è stata uno svuotamento del proprio essere Dio per donarsi al mondo, fino al sacrificio estremo. Un corpo spezzato per diventare cibo che dà vita al mondo: Poiché il pane di Dio è quello che scende dal cielo, e dà vita al mondo»… Io sono il pane vivente che è disceso dal cielo; se uno mangia di questo pane vivrà in eterno; e il pane che io darò per la vita del mondo è la mia carne»… Questo è il pane che è disceso dal cielo; non come quello che hanno mangiato i padri e sono morti; chi mangia di questo pane vivrà in eterno» (Giovanni 6:33, 51, 58).
Il suo passaggio sulla terra è stato caratterizzato da circa trent’anni di ubbidienza e sottomissione ai genitori terreni (Luca 2:51), di umile lavoro e di calli sulle mani, tagliando e piallando assi di legno (Matteo 13:55-56). I nove decimi della vita di Dio fatto uomo, passati così, a condividere le nostre fatiche e i nostri sentimenti.
Gli ultimi tre anni sono stati tutto un viaggio, un percorrere a piedi in lungo e in largo tutta quella terra, in buona parte arida e difficile, dove aveva scelto di manifestarsi. E andava con scopi e obiettivi ben definiti: Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, predicando il vangelo del regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. (Matteo 9:35).
- Gesù percorreva tutte le città e villaggi. Gesù va, si muove, raggiunge le persone, non aspetta solo che le persone vadano da lui. Come era sceso dal cielo alla terra, ora andava di villaggio in villaggio.
- insegnando nelle loro sinagoghe. Il suo essere Dio fatto uomo, non prescindeva dal diffondere gli insegnamenti della Parola di Dio. La Parola vivente usa, insegna e vive la Parola di Dio scritta.
- predicando il vangelo del regno. Era un vangelo, una ‘buona notizia’, quella che Gesù annunciava e che avrebbe comportato il suo sacrificio per la salvezza. Un vangelo che è “potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede” (Romani 1:16).
- guarendo ogni malattia e infermità. Gesù non è indifferente ai bisogni dell’uomo, ma soffre con loro, partecipa al loro dolore e li guarisce. Un altro brano (Luca 4:18) ci ricorderà quattro categorie di persone oggetto dell’intervento di Dio: i poveri (gli afflitti economicamente); i prigionieri (gli afflitti socialmente); i ciechi (gli afflitti fisicamente); gli oppressi (gli afflitti moralmente e spiritualmente). Di qualunque categoria l’uomo possa far parte, anche al di là di queste, Gesù ha voluto raggiungerlo nel suo viaggio verso l’umanità e in mezzo a essa.
Il nostro brano di Matteo 9 si conclude con il dirci ciò che stava alla base del suo viaggio terreno:
- Vedendo le folle. Gesù vede, guarda, osserva, si interessa.
- ne ebbe compassione. Gesù partecipa, soffre con loro, mosso dall’amore.
- perché erano stanche e sfinite, come pecore che non hanno pastore. Gesù evidenzia e capisce la loro reale situazione e il loro reale bisogno. (v. 36).
Il viaggio terreno di Gesù finirà poco dopo, nei modi e con l’epilogo che abbiamo ricordato più volte in queste settimane. Il suo viaggio di ritorno è stata una risalita gloriosa verso quel cielo da dove è disceso (Filippessi 2:9-11). Lì è da dove Gesù tornerà (Atti 1:11), lì è dove Gesù porterà tutti coloro che credono in lui (1 Tessalonicesi 4:15-17), lì è dove ha preparato un luogo per il nostro soggiorno eterno (Giovanni 14:1-3), per un riposo gioioso e glorioso, meta finale del nostro viaggio.
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