Queste le parole usate da vari esponenti politici verso quegli stati o quelle regioni che non hanno voluto aiutare nel momento del bisogno o che non permettono di entrare nel loro territorio per timore di un nuovo contagio. La minaccia è quella di fare azioni conseguenti, proprio perché non ci si è dimenticati di quelli che sono visti come dei torti. Si sceglie, volutamente, di non dimenticarli.
Il pensiero del "questa me la lego al dito", del "perdono, ma non dimentico", del "prima o poi la pagherai" è piuttosto diffuso. Siamo molto inclini a volere che giustizia sia fatta, però nel contempo vorremmo che gli altri fossero pronti a perdonare e a dimenticare eventuali torti da noi commessi. Rivalsa e desiderio di vendetta avvelenano i nostri cuori e oscurano i nostri pensieri. Veleni e tenebre che invece sparirebbero se fossimo disposti a perdonare e dimenticare.
Grazie a Dio lui non agisce allo stesso modo con noi. Davanti all'ammissione delle nostre colpe, abbiamo la garanzia del suo perdono: Davanti a te ho ammesso il mio peccato, non ho taciuto la mia iniquità. Ho detto: «Confesserò le mie trasgressioni al SIGNORE», e tu hai perdonato l’iniquità del mio peccato (Salmo 32:5; vedi 1 Giovanni 1:9). Ma non solo questo. Per Dio non esiste il "perdono, ma non dimentico". Ciò che è confessato viene perdonato, e perdonato per sempre, senza che ne sia conservato il ricordo: Il SIGNORE è pietoso e clemente, lento all’ira e ricco di bontà. Egli non contesta in eterno, né serba la sua ira per sempre. Egli non ci tratta secondo i nostri peccati e non ci castiga in proporzione alle nostre colpe. Come i cieli sono alti al di sopra della terra, così è grande la sua bontà verso quelli che lo temono. Come è lontano l’oriente dall’occidente, così ha egli allontanato da noi le nostre colpe (Salmo 103:8-12).
Io, io, sono colui che per amore di me stesso cancello le tue trasgressioni e non mi ricorderò più dei tuoi peccati (Isaia 43:25 vedi anche Ebrei 8:12; 10:17).
Cancellare e dimenticare, come quando svuotiamo il cestino sulla scrivania del computer. Con un gesto eliminiamo per sempre ciò che è stato buttato via. Questa è esattamente l'azione compita da Gesù: Dio ci ha vivificati con lui, perdonandoci tutti i peccati, avendo cancellato il documento a noi ostile, i cui comandamenti ci condannavano, e l’ha tolto di mezzo, inchiodandolo sulla croce (Colossesi 2:14). Il verbo qui tradotto "avendo cancellato", significa propriamente 'cancellato in modo che non ne resti più traccia'. Ma una cancellazione frutto di un amore infinito, pagata con un prezzo altissimo, non con un semplice clic.
Anche Dio però non si dimenticherà; si ricorderà di molte cose che ci riguardano, dopo che abbiamo chiesto e ottenuto il suo perdono: Allora quelli che hanno timore del SIGNORE si sono parlati l’un l’altro. Il SIGNORE è stato attento e ha ascoltato; un libro è stato scritto davanti a lui, per conservare il ricordo di quelli che temono il SIGNORE e rispettano il suo nome. «Essi saranno, nel giorno che io preparo, la mia proprietà particolare», dice il SIGNORE degli eserciti; «io li risparmierò, come uno risparmia il figlio che lo serve (Malachia 3:6-7); Dio infatti non è ingiusto da dimenticare l’opera vostra e l’amore che avete dimostrato per il suo nome (Ebrei 6:10).
Che Dio ci dia di perdonare e dimenticare i torti subiti, come lui è pronto a perdonare e dimenticare i nostri.
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