Fidarsi o no? È sempre difficile mettere la nostra sorte in mani sconosciute, persone di cui sappiamo poco o niente e che a loro volta sanno poco o niente di noi. Il nostro intimo è qualcosa di talmente personale che facciamo anche fatica a credere che qualcuno possa capirci fino in fondo e, di conseguenza, consigliarci per il meglio. Leggiamo e rileggiamo le parole di questo salmo, anche se lo abbiamo già fatto altre volte. Facciamolo lentamente, soffermandoci su quello che ci dicono. Ci aiutano ad affidarci nella mani di colui che ci conosce meglio di chiunque altro, perché è lui che ci ha creato, che ci ha formato dentro nostra madre.
Anche la canzone che vi proponiamo ci parla di questa fiducia, anche quando le cose a noi sembrano diverse. Fiducia in quello che Dio dice di noi, di me e di te, molto di più delle nostre stesse percezioni e sensazioni o di quello che altri possono dirci. Perché lui ti ama.
Ed è bello potersi fidare di chi ti ama!
SIGNORE, tu mi hai esaminato e mi conosci.
Tu sai quando mi siedo e quando mi alzo,
tu comprendi da lontano il mio pensiero.
Tu mi scruti quando cammino e quando riposo
e conosci a fondo tutte le mie vie.
Poiché la parola non è ancora sulla mia lingua,
che tu, SIGNORE, già la conosci appieno.
Tu mi circondi, mi stai di fronte e alle spalle
e poni la tua mano su di me.
La conoscenza che hai di me è meravigliosa,
troppo alta perché io possa arrivarci.
Dove potrei andarmene lontano dal tuo Spirito,
dove fuggirò dalla tua presenza?
Se salgo in cielo tu ci sei;
se scendo nel soggiorno dei morti, eccoti là.
Se prendo le ali dell’alba
e vado ad abitare all’estremità del mare,
anche là mi condurrà la tua mano
e mi afferrerà la tua destra.
Se dico: «Certo le tenebre mi nasconderanno
e la luce diventerà notte intorno a me»,
le tenebre stesse non possono nasconderti nulla
e la notte per te è chiara come il giorno;
le tenebre e la luce ti sono uguali.
Sei tu che hai formato le mie reni,
che mi hai intessuto nel seno di mia madre.
Io ti celebrerò, perché sono stato fatto in modo stupendo.
Meravigliose sono le tue opere,
e l’anima mia lo sa molto bene.
Le mie ossa non ti erano nascoste,
quando fui formato in segreto
e intessuto nelle profondità della terra.
I tuoi occhi videro la massa informe del mio corpo,
e nel tuo libro erano tutti scritti
i giorni che mi erano destinati,
quando nessuno d’essi era sorto ancora.
Oh, quanto mi sono preziosi i tuoi pensieri, o Dio!
Quant’è grande il loro insieme!
Se li voglio contare, sono più numerosi della sabbia;
quando mi sveglio sono ancora con te.
(Salmo 139:1-18).
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