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(Fra)intendimenti

La polemica nata dopo le dichiarazioni fatte da Andrea Bocelli, in un contesto ‘negazionista’ nei confronti dell’attuale diffusione del coronavirus, hanno portato il celebre cantante a giustificarsi e a dover dire di essere stato frainteso.

Vero o no, sappiamo bene quante volte ci siamo trovati anche noi davanti a persone che affermano di essere state fraintese in quello che hanno detto. E quante altre sarà capitato anche a noi di essere stati fraintesi! Perché succede? Perché non riusciamo a spiegarci in modo chiaro e inequivocabile e non riusciamo a capire l’altro nello stesso modo? Ovviamente le motivazioni possono essere varie. Capiamo però perfettamente quanto sia importante che quanto diciamo o sentiamo non sia oggetto di fraintendimento, non solo ai fini di una corretta comunicazione, ma anche per le conseguenze, talvolta tragiche, che possono essere provocate da un’errata interpretazione.

Dio, nel trasmettere la sua Parola, pur se fatto attraverso persone (e, in quanto tali, fallibili), ha vigilato affinché il suo messaggio giungesse in un modo non oggetto a mutazioni, quindi scritto: Il SIGNORE disse a Mosè: «Scrivi questo fatto in un libro, perché se ne conservi il ricordo (Esodo 17:14); Ora vieni e traccia queste cose in loro presenza sopra una tavola, e scrivile in un libro, perché rimangano per i giorni futuri, per sempre. (Isaia 30:8); … io vigilo sulla mia parola per mandarla a effetto (Geremia 1:12).

Per fare questo, quelle parole dovevano essere scritte con caratteri e in una lingua comprensibili ai lettori a cui erano destinate: Il SIGNORE mi disse: «Prendi una tavoletta grande e scrivici sopra in caratteri leggibili» (Isaia 8:1); Il SIGNORE mi rispose e disse: «Scrivi la visione, incidila su tavole, perché si possa leggere con facilità (Abacuc 2:2); Scriverai su quelle pietre tutte le parole di questa legge, in modo che siano molto chiare (Deuteronomio 27:8). Per lo stesso motivo Dio ha ordinato che la sua Parola fosse predicata ad ogni popolo, nella loro propria lingua e che arrivasse quindi tradotta e scritta in modo che ognuno, nessuno escluso, potesse accedervi.

Nonostante questo e nonostante Dio abbia ripetuto il suo messaggio “molte volte e in molte maniere” (Ebrei 1:1), le interpretazioni del testo sono state le più molteplici e i fraintendimenti innumerevoli.

Certo, a volte non è facile capire alcuni passi della Scrittura al primo colpo, perché vanno sempre letti alla luce del contesto immediato, locale e generale, ma la maggioranza delle volte, se si fraintende un testo, è perché non si è volutamente accettato il suo messaggio, cercando di piegare il testo alla propria visione delle cose. Pietro, parlando dell’apostolo Paolo e delle sue lettere, che noi ritroviamo nel Nuovo Testamento, dice: …il nostro caro fratello Paolo vi ha scritto, secondo la sapienza che gli è stata data; e questo egli fa in tutte le sue lettere, in cui tratta di questi argomenti. In esse ci sono alcune cose difficili a capirsi, che gli uomini ignoranti e instabili travisano a loro perdizione come anche le altre Scritture (2 Pietro 3:15-16).

Sì, a volte è l’atteggiamento con cui si ascolta, i pregiudizi, i preconcetti verso chi parla che ci fanno dare un’interpretazione falsata di quello che ascoltiamo o leggiamo. Il re Davide conosceva bene questo modo di fare da parte dei sui nemici: Fraintendono sempre le mie parole; tutti i loro pensieri sono vòlti a farmi del male (Salmo 56:5). Poi, certamente, anche il Nemico fa la sua parte (2 Corinzi 4:3-4).

Dio, fin dall’inizio, ha parlato, ha comunicato con l’uomo e ha voluto farlo in modo chiaro e inequivocabile. La sua Parola scritta è lì per parlare a ognuno di noi, per esortarci, consolarci, ammonirci, guidarci… salvarci. Avviciniamoci ad essa con cuore sincero, senza pregiudizi, chiedendo a Dio di aiutarci a capire fino in fondo quello che vuole dirci, e comprenderemo il suo messaggio d’amore per noi. Arriveremo così alla “conoscenza delle sacre Scritture, le quali possono darti la sapienza che conduce alla salvezza mediante la fede in Cristo Gesù” (2 Timoteo 3:15). Senza alcun fraintendimento.


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