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Giorno di gioia

È di qualche giorno fa la bella notizia che Trapani è stata la prima provincia dichiarata libera dal coronavirus, dopo quattro settimane senza nuovi contagi. Crediamo che i trapanesi abbiano di che rallegrarsi per questo giorno. Un giorno atteso per oltre due mesi e mezzo (il primo caso riconosciuto in quella provincia sembra risalire al 9 marzo). Anche se i casi totali sono stati certo inferiori a molte altre provincie italiane, quel giorno mette fine, speriamo in maniera definitiva, a un lungo periodo di ansia e privazioni. Ora si può provare a ripartire con più fiducia e speranza nel futuro.


Ricevere belle notizie fa sempre piacere a tutti, soprattutto se ci riguardano personalmente e se erano attese da lungo tempo. Quelle sono giornate che nessuno dovrebbe dimenticare, perché saranno di conforto anche in momenti più difficili.

Il popolo d’Israele aspettava il Messia da secoli e secoli. Attesa indubbiamente lunga, nella quale però Dio non aveva mancato di manifestare la sua presenza in vario modo, rinnovando periodicamente quella promessa di un liberatore da qualcosa di ben più importante di un’occupazione militare, come invece molti pensavano. Ed ecco che quel giorno arriva, il Messia è arrivato, in forma di uomo appena nato, e così viene annunciato al popolo: L’angelo disse loro: Non temete, perché io vi porto la buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà: Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo, il Signore (Luca 2:10-11). Quanto significato aveva quella parola ‘oggi’! Quale incredibile buona notizia così tanto attesa! Una buona notizia che vuole far scacciare via ogni paura e sostituirla con una grande gioia. Cristo (parola greca per l’ebraico Mashiach, ‘Messia’), il Signore e Salvatore era nato ed era presente in mezzo a loro!

A quel giorno farà seguito il giorno dell’offerta di sé in sacrificio e poi il giorno della vittoria sulla morte. Giorni che rimangono pietre miliari nella storia dell’umanità e che ancora hanno mantenuto tutto il loro potenziale, la loro piena validità. Noi quelle cose possiamo leggerle e farle nostre ogni giorno per fede, smettendo di avere paura e ricercando quella gioia che si ha nell’aver trovato il Messia, il Signore e Salvatore della propria vita. L’invito è quello di fare nostra quella buona notizia oggi: Dio stabilisce di nuovo un giorno – oggi – dicendo per mezzo di Davide, dopo tanto tempo, come si è detto prima: «Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori!» (Ebrei 4:7).

Un cuore che accetta è un cuore che vive con fiducia tutto quello che verrà, come sarà per ognuno di quel popolo che ha scelto Dio come proprio Signore e Salvatore: In quel giorno si dirà: «Ecco, questo è il nostro Dio; in lui abbiamo sperato ed egli ci ha salvati. Questo è il SIGNORE in cui abbiamo sperato; esultiamo, rallegriamoci per la sua salvezza!» (Isaia 25:9)

Questo è il giorno che il SIGNORE ci ha preparato; festeggiamo e rallegriamoci in esso (Salmo 118:24).

Oggi e sempre è quel giorno. C’è di che rallegrarsi.


 
 
 

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