I cambiamenti climatici stanno veramente sconvolgendo il nostro pianeta, giorno dopo giorno. Eventi atmosferici estremi si susseguono con sempre maggiore frequenza e, anno dopo anno, si stabiliscono sempre nuovi record negativi. Molti di questi fenomeni sembrano essere collegati a quello che viene chiamato riscaldamento globale, cioè a un progressivo e anomalo aumento delle temperature (vedi grafico).
Certamente l’uomo sta venendo meno a quello che era uno dei mandati di Dio: Dio il SIGNORE prese dunque l’uomo e lo pose nel giardino di Eden perché lo lavorasse e lo custodisse (Genesi 2:15). Custodire, proteggere un pianeta in cui siamo stati messi, in un giardino che invece si sta via via sempre più degradando. Nonostante i numerosi appelli, le manifestazioni di massa, si fa comunque molta fatica a fare qualcosa di concreto per invertire la rotta, visti anche gli enormi interessi economici in ballo,
Ma mentre anche il nostro pianeta, come noi, attende una liberazione da tutto quello che lo affligge (Romani 8:22-23), c’è un altro segno dei tempi a cui fare attenzione. Nel brano profetico di Matteo 24, troviamo qualcosa che, a differenza del pianeta, non si riscalda, ma che va invece raffreddandosi sempre più: Poiché l’iniquità aumenterà, l’amore dei più si raffredderà. (Matteo 24:12).
Quante volte sentiamo dire dai più anziani che “una volta avevamo poco, ma ci volevamo bene”. Ovviamente non è sempre stato così, ma oggi non solo la percezione, ma anche i dati ci parlano di un costante aumento di odio interpersonale a diversi livelli. Ma non è solo l’odio ad essere contrario all’amore, anche l’indifferenza lo è, perché “Chi dunque sa fare il bene e non lo fa, commette peccato” (Giacomo 4:17). Nonostante la pandemia che ha colpito tutto il mondo abbia illuso per un attimo che ne saremo usciti uomini e donne migliori, ci ritroviamo invece con gli stessi egoismi di prima. Anzi, la paura derivata dall’incertezza del futuro, ci ha resi ancora più concentrati su noi stessi, più conservativi, meno solidali anche dal punto di vista pratico, salvo poche benemerite eccezioni. Anche chi ha i mezzi e magari si fa scudo anche della propria appartenenza religiosa, segue sempre meno l’esempio di Gesù, “il quale, essendo ricco, si è fatto povero per voi” (2 Corinzi 8:9)... Ma se qualcuno possiede dei beni di questo mondo e vede suo fratello nel bisogno e non ha pietà di lui, come potrebbe l’amore di Dio essere in lui? (1 Giovanni 3:17).
Già, l’amore di Dio e l’amore verso Dio. In un altro dei brani chiave sugli ultimi tempi, la questione viene affrontata in modo chiaro e disarmante: Or sappi questo: negli ultimi giorni verranno tempi difficili; perché gli uomini saranno egoisti (= ‘amanti di se stessi’)... senza amore per il bene ... amanti del piacere anziché di Dio (2 Timoteo 3:1-4).
Per contrastare, almeno a livello personale, questa tendenza generale, abbiamo bisogno di attingere alla calda fonte di colui che solo può permetterci di amare (1 Giovanni 4:9) e di farlo in maniera completa e disinteressata, tornando a riscaldare il nostro cuore. Anzi, a farlo ardere, come quello dei discepoli di Gesù sulla via di Emmaus: Ed essi dissero l’uno all’altro: «Non sentivamo forse ardere il cuore dentro di noi mentre egli ci parlava per la via e ci spiegava le Scritture?» (Luca 24:32).
Se è vero che "le grandi acque non potrebbero spegnere l’amore" (Cantico dei Cantici 8:7), così è vero che un cuore riscaldato da Gesù non temerà mai il grande freddo dell'odio e dell'indifferenza.
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