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Il Re è vivo, viva il Re!

La morte della regina Elisabetta II, a 96 anni e dopo 70 anni di regno, è stato senz’altro uno dei fatti di cronaca di maggior risonanza degli ultimi giorni e lo sarà ancora nei prossimi, insieme alla proclamazione del figlio come re Carlo III. Folle oceaniche di persone in attesa per moltissime ore hanno voluto rendere omaggio al feretro della regina che è stata indubbiamente una protagonista della storia mondiale per diversi decenni.

Non sappiamo bene quale sarà il futuro della monarchia britannica, come quella di altre monarchie sparse nel mondo, la maggior parte senz’altro in declino. Sappiamo però quale sarà il futuro di un altro re. Anzi, del Re dei re.

Gesù non ha avuto natali nobili, come ben sappiamo, nonostante le profezie avessero annunciato da secoli la sua venuta e persino dei sapienti venuti dall’oriente fossero ben consapevoli del momento e luogo della nascita del re dei Giudei (Matteo 2:1 e seguenti). Ha vissuto un’infanzia e una prima età adulta da uomo umile e normale, non certamente da re.

Dopo circa tre anni dall’inizio della sua attività pubblica, l’ultimo ingresso a Gerusalemme è stato trionfale: la gran folla che era venuta alla festa, udito che Gesù veniva a Gerusalemme, prese dei rami di palme, uscì a incontrarlo e gridava: «Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il re d’Israele!» (Giovanni 12:13), nonostante l’aspetto e la situazione non fossero proprio quelle che noi immaginiamo per un re: Gesù, trovato un asinello, vi montò sopra, come sta scritto: «Non temere, figlia di Sion! Ecco, il tuo re viene, montato sopra un puledro d’asina!» (Giovanni 12:14-15; Matteo 21:5 – confronta con la profezia, di circa 6 secoli prima, che leggiamo in Zaccaria 9:9).

L’esaltazione di Gesù come re dei Giudei, durò però solo poche ore, perché subito dopo leggiamo che i religiosi del tempo accusarono falsamente e processarono Gesù, consegnandolo ai romani di Pilato: Allora Pilato prese Gesù e lo fece flagellare. I soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un manto di porpora; e si accostavano a lui e dicevano: «Salve, re dei Giudei!» E lo schiaffeggiavano .... Era la preparazione della Pasqua, ed era l’ora sesta. Egli disse ai Giudei: «Ecco il vostro re!» Allora essi gridarono: «Toglilo, toglilo di mezzo, crocifiggilo!» Pilato disse loro: «Crocifiggerò il vostro re?» I capi dei sacerdoti risposero: «Noi non abbiamo altro re che Cesare». Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso... Pilato fece pure un’iscrizione e la pose sulla croce. V’era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei». (Giovanni 19:1-3; 14-16; 19).

Fine quindi della storia di un re che non ebbe mai né una una corona né un regno? No, perché il Re è risorto, il Re è vivo e “il suo regno non avrà mai fine” (Luca 1:33).

Ritroviamo infatti Gesù vivente e che ritornerà per instaurare il suo regno, nonostante l’opposizione dei re del mondo che combatteranno contro l’Agnello e l’Agnello li vincerà, perché egli è il Signore dei signori e il Re dei re; e vinceranno anche quelli che sono con lui, i chiamati, gli eletti e i fedeli» (Apocalisse 17:14).

La sua vittoria e il suo regno saranno quindi anche la vittoria e il regno di tutti coloro che hanno avuto fede in “Gesù Cristo, il testimone fedele, il primogenito dei morti e il principe dei re della terra. A lui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, che ha fatto di noi un regno e dei sacerdoti al suo Dio e Padre, a lui sia la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen” (Apocalisse 1:5-6).

Possiamo già oggi, donando la nostra vita e credendo a quel Gesù che è morto e risuscitato per noi, unirci al coro che si eleverà in cielo a lode di un Re vivente, quando si vedrà che”Il regno del mondo è passato al nostro Signore e al suo Cristo ed egli regnerà nei secoli dei secoli” (Apocalisse 11:15). Un coro non per un re umano, per quando grande possa essere stato, ma per il Re dei Re: Essi cantavano un cantico nuovo, dicendo: «Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato e hai acquistato a Dio, con il tuo sangue, gente di ogni tribù, lingua, popolo e nazione, e ne hai fatto per il nostro Dio un regno e dei sacerdoti; e regneranno sulla terra». E vidi, e udii la voce di molti angeli intorno al trono, alle creature viventi e agli anziani; e il loro numero era di miriadi di miriadi e di migliaia di migliaia. Essi dicevano a gran voce: «Degno è l’Agnello, che è stato immolato, di ricevere la potenza, le ricchezze, la sapienza, la forza, l’onore, la gloria e la lode» (Apocalisse 5:9-12).

Il Re è vivo, viva il Re!


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