“L’anno che sta arrivando tra un anno passerà, io mi sto preparando, è questa la novità”, cantava Lucio Dalla in una delle sue più famose canzoni. E noi, ci stiamo preparando o stiamo pensando che tanto tra dodici mesi anche quest’anno in arrivo sarà passato, per fare poi spazio a un altro? Insomma, che aspettative abbiamo per il prossimo anno? Ne subiremo gli eventi o ci prepariamo a cavalcarli? Faremo finalmente tesoro di quello che l’anno appena trascorso ci ha insegnato o faremo finta di niente? Ne porteremo solo i pesi, accumulandoli su quelli che il nuovo anno inevitabilmente ci darà o impareremo a trovare dove scaricarli?
Nel Salmo 19 ci viene descritta la creazione di Dio e lo scorrere del tempo come una continua fonte di messaggi, di parole espresse non verbalmente, ma che ci comunicano il fatto della sua esistenza:
I cieli raccontano la gloria di Dio
e il firmamento annuncia l’opera delle sue mani.
Un giorno rivolge parole all’altro,
una notte comunica conoscenza all’altra.
Non hanno favella, né parole;
la loro voce non s’ode,
ma il loro suono si diffonde per tutta la terra,
i loro accenti giungono fino all’estremità del mondo (Salmo 19:1-4).
La creazione, lo scorrere del tempo, l’alternarsi di nuovi giorni e nuove notti, sono quindi un messaggio universale leggibile da tutti. Ci dicono che c’è qualcuno sopra di noi che scandisce lo scorrere del nostro tempo, fino a che riterrà di farlo, come dichiarato fin dall’inizio: Finché la terra durerà, semina e raccolta, freddo e caldo, estate e inverno, giorno e notte non cesseranno mai (Genesi 8:22).
Il salmo però continua e ci dice che quella parola scritta nei cieli e nei giorni, è stata anche fissata in un modo ancora più chiaro e profondo nel libro di Dio, con obiettivi per noi ben più profondi che il solo riconoscere la sua esistenza:
La legge del SIGNORE è perfetta, essa ristora l’anima;
la testimonianza del SIGNORE è veritiera, rende saggio il semplice.
I precetti del SIGNORE sono giusti, rallegrano il cuore;
il comandamento del SIGNORE è limpido, illumina gli occhi.
Il timore del SIGNORE è puro, sussiste per sempre;
i giudizi del SIGNORE sono verità, tutti quanti sono giusti,
sono più desiderabili dell’oro, anzi, più di molto oro finissimo;
sono più dolci del miele, anzi, di quello che stilla dai favi.
Anche il tuo servo è da essi ammaestrato;
v’è gran ricompensa a osservarli (Salmo 19:7-10).
Se abbiamo un Signore del tempo, impariamo da lui anche come gestirlo, come trarre dalla sua Parola, giorno dopo giorno, le indicazioni per il nostro quotidiano e tutti i suoi benefici: ristoro, saggezza, gioia, luce. E quel giusto rispetto per un Signore che ammaestra con la dolcezza della sua preziosa Parola.
Il tempo passa, per tutti. E a volte, se non spesso come negli ultimi due anni, possono essere giorni difficili. Ecco perché è importante avere gli strumenti per viverli bene. Ci prepariamo quindi a farlo da soli, o insieme a Lui?
Insegnaci dunque a contare bene i nostri giorni, per acquistare un cuore saggio... recuperando il tempo perché i giorni sono malvagi. (Salmo 90:12; Efesini 5:16).
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