In questi giorni oltre 500.000 studenti e studentesse stanno affrontando gli esami di maturità. Un impegno importante e un punto di svolta nella loro vita, una sorta di rito di passaggio dall’adolescenza a una fase, appunto, più ‘matura’. Di fatto servirà ancora del tempo e ben altre esperienze, non solo scolastiche, per poter parlare di una piena maturità personale.
Nella famosa parabola dei semi e dei diversi terreni, i vangeli ci parlano dell’annuncio della Parola di Dio (il seme) nei cuori delle persone (il terreno). Sarà sulla base di come viene accolta questa parola, in quale terreno, che il seme arriverà a far nascere una pianta che maturerà fino al punto di portare frutto. Ma purtroppo per molti questa fase non arriva mai, come nel caso del terreno spinoso della parabola: (Il seme) che è caduto tra le spine sono coloro che ascoltano, ma se ne vanno e restano soffocati dalle preoccupazioni, dalle ricchezze e dai piaceri della vita, e non arrivano a maturità (Luca 8:14). Questo annuncio della buona notizia del vangelo rimane invischiato negli affari della vita, senza che gli sia dato modo di radicarsi con un ascolto attento e una ricezione semplice ma sincera. In questo caso non ci sarà quindi nessuna maturità spirituale, perché non è stata data alcuna possibilità alla vita spirituale di nascere.
Se invece abbiamo accolto quello che il Signore ha fatto per noi, dopo aver ascoltato e creduto nella sua Parola, allora abbiamo sperimentato quello che la Bibbia chiama ‘rigenerazione’ (1 Pietro 1:23) o ‘nuova nascita’, e siamo nella condizione di poter maturare sempre più. Ma anche in questo caso, pur essendoci vita in noi, lo stato di piena maturità si raggiunge solo se continuiamo ad alimentare il nostro terreno di quella Parola che ci ha portato alla vita. Se così non fosse rimarremmo come bambini spirituali, vivi, ma sempre bambini: Infatti, dopo tanto tempo dovreste già essere maestri; invece avete di nuovo bisogno che vi siano insegnati i primi elementi degli oracoli di Dio; siete giunti al punto che avete bisogno di latte e non di cibo solido (Ebrei 5:12). È come se uno studente, dopo aver imparato le basi della matematica, si fermasse sempre e solo alle tabelline o al massimo al teorema di Pitagora e, soprattutto, senza mai applicare nella pratica le cose imparate.
L’invito che tutti riceviamo è invece a progredire sempre più nel nostro percorso di maturità: Perciò, lasciando l’insegnamento elementare intorno a Cristo, tendiamo a quello superiore (Ebrei 6:1).
Gli insegnamenti della Parola di Dio contengono tutto quello che ci serve per affrontare le diverse sfide della vita, accompagnati nel nostro cammino dalla costante presenza del suo Autore, che in essa si rivela: Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona (2 Timoteo 3:16-17).
Mentre prosegue il nostro percorso di maturità personale attraverso la lettura e lo studio della Scrittura, saremo anche in grado di portare luce in un mondo avvolto dal buio della mancanza di conoscenza (“Il mio popolo perisce per mancanza di conoscenza” – Osea 4:6). E questo potremo fare, grazie alla Spirito Santo che ha messo nel cuore di tutti coloro che credono, anche verso coloro che hanno già raggiunto una certa maturità spirituale, per arrivare insieme alla scoperta di tutte le profondità di Dio, di tutto quello che Dio vuole e permette che scopriamo di lui (1 Corinzi 2:6-10).
Donne e uomini maturi alla scoperta delle meraviglie che di Dio ha preparate per noi.
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