Sarà meglio affidarsi al Recovery Fund o puntare sul MES? Per il prossimo protocollo che ci indichi la road map per la ripartenza dopo il lockdown, dobbiamo aspettare l’ennesimo DPCM o vedere se l’ISS o la task force del governo ci conferma che l’indice di contagio sia R0 (o RT)? E basterà limitare il droplet usando le mascherine (FFP1, 2 o 3?) o dovremo indossare altri DPI? Come farmaco sarà meglio il Tocilizumab o il Remdesivir (o l’Avigan)?
Certamente il linguaggio a cui ci siamo abituati in questi mesi non è proprio dei più chiari e immediati. Parole tecniche, spesso in inglese, o sigle di cui la stragrande maggioranza di noi non aveva mai sentito parlare, non facilitano certo la comunicazione e la comprensione. E mai come in momenti come questi risulta fondamentale capirsi, visto che in gioco c’è la nostra salute e il nostro futuro economico.
È proprio perché in gioco c’è qualcosa di così importante come la nostra vita, che Dio ha voluto comunicare con l’uomo in modo da essere compreso. Innanzitutto ha voluto farlo in modo stabile, scritto, affinché non fosse dimenticato: Il SIGNORE disse a Mosè: «Scrivi questo fatto in un libro, perché se ne conservi il ricordo (Esodo 17:14); Ora vieni e traccia queste cose in loro presenza sopra una tavola, e scrivile in un libro, perché rimangano per i giorni futuri, per sempre. (Isaia 30:8). Solo parole scritte garantiscono che un messaggio sia fissato per sempre; verba volant, scripta manent (“le parole volano, gli scritti rimangono”) dicevano i latini.
Ma si può anche scrivere in una maniera incomprensibile e questo renderebbe inutile ogni scritto. La lingua, il sistema di scrittura e le parole devono essere chiare per essere lette e comprese. Ed ecco che Dio si preoccupa di questo: Scriverai su quelle pietre tutte le parole di questa legge, in modo che siano molto chiare (Deuteronomio 27:8); Il SIGNORE mi disse: «Prendi una tavoletta grande e scrivici sopra in caratteri leggibili» (Isaia 8:1); Il SIGNORE mi rispose e disse: «Scrivi la visione, incidila su tavole, perché si possa leggere con facilità (Abacuc 2:2).
Potranno cambiare i supporti su cui scriviamo, per cui se prima avevamo pietre, tavolette d’argilla, pergamene e papiri, ora possiamo scrivere anche tramite un computer, ma l’importante è che il messaggio sia molto chiaro e leggibile con facilità. Dio ha voluto questo e ha ordinato che il suo messaggio di salvezza potesse arrivare a tutti i popoli, a ognuno nella propria lingua: E questo vangelo del regno sarà predicato in tutto il mondo, affinché ne sia resa testimonianza a tutte le genti (greco ethnē ‘etnie’) (Matteo 24:14). E saranno proprio popoli di ogni lingua che avranno accettato il messaggio di Dio quelli che si troveranno un giorno davanti al suo trono: …una folla immensa che nessuno poteva contare, proveniente da tutte le nazioni, tribù, popoli e lingue (Apocalisse 7:9); Essi cantavano un cantico nuovo, dicendo: «Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato e hai acquistato a Dio, con il tuo sangue, gente di ogni tribù, lingua, popolo e nazione (Apocalisse 5:9).
Quel messaggio, quel vangelo, quella buona notizia che da sempre è stata predicata, fissato indelebilmente in parole su un libro in modo chiaro e leggibile e tradotto in migliaia di lingue, è quello stesso messaggio che ognuno di noi può avere nelle sue mani e meditare liberamente nella propria lingua. Dio ha voluto che questo messaggio arrivasse fino a noi, passando attraverso migliaia di anni di storia.
Il libro di Dio ci annuncia il suo piano di salvezza, fatto persona in Cristo. Quando venne Gesù fece molti miracoli per dimostrare e confermare il suo essere Dio, ma Dio stesso ha provveduto che alcuni di questi fossero fissati nel suo libro, con uno scopo ben preciso: Ora Gesù fece in presenza dei suoi discepoli molti altri segni miracolosi, che non sono scritti in questo libro; ma questi sono stati scritti affinché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e affinché, credendo, abbiate vita nel suo nome (Giovanni 20:30-31).
Oggi come allora ci viene detto che “questa non è una parola senza valore per voi: anzi, è la vostra vita” (Deuteronomio 32:47), con la certezza che “Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno” (Matteo 24:35).
Un libro dal valore eterno, scritto per me e per te.
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