Sì, la stiamo aspettando. Oggi che le parole cambiano improvvisamente significato o tornano a quelli precedenti, dove per esempio virus è tornato a essere quello che contagia l’uomo, non più quello del computer, anche la curva non è più semplicemente quella di una strada, né tantomeno quella della tifoseria allo stadio. La curva che stiamo aspettando è quella che ci indicherà che l’epidemia non solo sta frenando, ma inizia a calare. Non per tornare indietro, per riportarci alla posizione prima del diffondersi del coronavirus, ma per prendere una nuova direzione. Un nuovo corso che ci porterà sì al ritorno a una certa normalità, ma speriamo anche a una nuova concezione di vita, consapevoli dei reali bisogni, di cosa fare per prevenire tali epidemie e non solo intervenire nell’emergenza; una curva che sia anche un segno di profondo cambiamento personale, di presa di direzione, per dirla con De Andrè, ‘ostinata e contraria’.
Anche Dio ci invita a introdurre una curva nella nostra vita. Una curva stretta, con un decisivo cambiamento di rotta. Non per tornare indietro, a una situazione precedente, ma verso una nuova strada, un percorso totalmente opposto al precedente che ci guidi verso una nuova realtà.
Gesù lo fa con quella che fu quasi certamente la prima parola pronunciata all’inizio del suo ministero pubblico: ravvedetevi (Matteo 4:17; Marco 1:14-15). Cosa vuol dire ravvedimento? Significa letteralmente ‘cambiamento di mente, di pensiero’ che passa attraverso una sincera e lucida riflessione che porta al pentimento. Questo processo è quello che viene anche definito ‘conversione’. Ravvedimento, pentimento e conversione sono perciò tutti modi per tradurre la stessa parola.
Questo cambiamento, questa curva della nostra vita, è il primo passo necessario per avere accesso alla guarigione spirituale, per iniziare a invertire la rotta. L’uomo, con la sua conversione, smette di andare in una strada propria che si è scelta da solo e che, per quanto diritta gli possa sembrare, non conduce certo alla vita (Proverbi 16:25), ma sceglie in piena libertà di affidarsi alla guida di Dio. Questo implica il passo immediatamente successivo e legato strettamente al ravvedimento: la fede. Gesù infatti dice: Ravvedetevi e credete al vangelo (Marco 1:15).
Come in questi giorni abbiamo bisogno di una curva, di una svolta nella linea del contagio, così abbiamo bisogno di porre fiducia in coloro che ci danno le indicazioni su quei cambiamenti di pensiero e di azione necessari affinché la svolta abbia successo. E la fiducia è che presto arrivi la buona notizia di una liberazione dal virus e da tutto quello che comportava, resa possibile anche dal sacrificio personale di molti.
Allo stesso modo Gesù, dopo il ravvedimento, ci invita a porre la nostra fiducia in lui, cioè di credere, di mettere la nostra fede nelle mani di chi, per portarci la buona notizia (il vangelo) della liberazione dal peccato, ha sacrificato la sua stessa vita, con una offerta unica, insostituibile e definitiva (Ebrei 7:25-27; 9:11-14; 10:8-14). Se non lo abbiamo ancora fatto, diamo una svolta alla nostra vita oggi, imprimiamo una decisa curva, un netto cambiamento di direzione verso la vita. Se lo abbiamo fatto, continuiamo con forza per quella strada, certi della meta finale che già intravediamo dopo la curva.
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