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La stagione della semina

Da sempre la primavera è la stagione più importante per la semina degli ortaggi e di altri prodotti della terra. Quello che mangeremo tra qualche mese, dipende ovviamente da quello che si è seminato in precedenza. La guerra in Ucraina sta mettendo a rischio molte colture. In quel paese infatti questi sarebbero i mesi per la semina di grano, mais, girasole, orzo, grano saraceno, soia, patate, ortaggi vari e altro ancora. Ma c'è chi semina mine invece di grano... Questo, oltre a pesantissime conseguenze per la vita degli ucraini, potrebbe avere ripercussioni anche per molti altri paesi che dipendono, almeno in parte, dalla produzione del “granaio d’Europa” per il loro fabbisogno alimentare.

Guerre a parte, nonostante gli sconvolgimenti climatici causati dall’uomo, ancora il nostro pianeta vede il susseguirsi delle stagioni, come promesso dal Signore: Finché la terra durerà, semina e raccolta, freddo e caldo, estate e inverno, giorno e notte non cesseranno mai. (Genesi 8:22). Questo, compresa la semina, solo “finché la terra durerà”...

Quello della semina e del raccolto è un grande tema della Scrittura, con importanti insegnamenti, sia pratici che spirituali. Nel suo pragmatismo, Salomone invita a non guardare alle circostanze avverse della vita e a continuare in ogni caso a seminare senza posa: Chi bada al vento non seminerà; chi guarda alle nuvole non mieterà... Fin dal mattino semina la tua semenza e la sera non dar posa alle tue mani; poiché tu non sai quale dei due lavori riuscirà meglio: se questo o quello, o se ambedue saranno ugualmente buoni (Ecclesiaste 11:4, 6). Del resto anche nel Nuovo Testamento troviamo esortazioni simili, di una logica disarmante e con una ancor più chiara applicazione spirituale: Non vi ingannate, non ci si può beffare di Dio; perché quello che l’uomo avrà seminato, quello pure mieterà (Galati 9:6); Ora dico questo: chi semina scarsamente mieterà altresì scarsamente; e chi semina abbondantemente mieterà altresì abbondantemente (2 Corinzi 9:6).

In molti, troppi purtroppo, si affaticano nel seminare solo quello che non può mai saziare veramente i bisogni più profondi dell’uomo: Hanno seminato grano e raccolgono spine; si sono affannati senza alcun profitto (Geremia 12:13); Avete seminato molto e avete raccolto poco; voi mangiate, ma senza saziarvi; bevete, ma senza soddisfare la vostra sete; vi vestite, ma non c’è chi si riscaldi; chi guadagna un salario mette il suo salario in una borsa bucata (Aggeo 1:6).

A volte è necessario riconsiderare completamente la propria vita e iniziare a seminare con altri obiettivi e in un nuovo campo: Poiché così parla il SIGNORE alla gente di Giuda e di Gerusalemme: «Dissodatevi un campo nuovo e non seminate tra le spine! (Geremia 4:3); Seminate secondo giustizia e farete una raccolta di misericordia; dissodatevi un campo nuovo, poiché è tempo di cercare il SIGNORE, finché egli non venga e non spanda su di voi la pioggia della giustizia (Osea 10:12).

In quale campo stiamo seminando in questo momento? L’invito è ad usare ed accogliere nella propria vita, nel proprio terreno, il seme prezioso della Parola di Dio, quello ben descritto nella famosa parabola del seminatore (Matteo 13:3-9; 18-23), permettendo allo Spirito Santo di produrre vita in noi: Perché chi semina per la sua carne, mieterà corruzione dalla carne; ma chi semina per lo Spirito mieterà dallo Spirito vita eterna (Galati 6:8).

È Dio stesso che fornisce il seme necessario per poter avere i frutti indispensabili alla nostra vita e far sì che noi stessi possiamo portare frutto per altri: Colui che fornisce al seminatore la semenza e il pane da mangiare fornirà e moltiplicherà la vostra semenza, e accrescerà i frutti della vostra giustizia (2 Corinzi 9:10).

Preghiamo affinché non solo i potenti del mondo, ma anche noi nella nostra sfera personale, sappiamo essere dei seminatori di pace e non di guerra (Giacomo 3:18). Anche se questo dovesse costare fatica, in Dio questa fatica sarà tramutata in gioia: Quelli che seminano con lacrime, mieteranno con canti di gioia. Se ne va piangendo colui che porta il seme da spargere, ma tornerà con canti di gioia quando porterà i suoi covoni (Salmo 126:5-6).

Una gioia condivisa con colui che ha sparso nei nostri cuori il seme della sua Parola, produttrice di vita grazie all’opera di Gesù per noi: Il mietitore riceve una ricompensa e raccoglie frutto per la vita eterna, affinché il seminatore e il mietitore si rallegrino insieme (Giovanni 4:36).


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