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Le parole più difficili del mondo

Quali sono le parole più difficili da pronunciare? Sono forse quelle che, in certe lingue, sono così lunghe e con un insieme di suoni così complicati da renderle quasi impossibili da enunciare, come Taumatawhakatangihangakoauauotamateaturipukakapikimaungahoronuku-pokaiwhenuakitanatahu (il nome maori di una collina in Nuova Zelanda)?

No, le parole universalmente riconosciute come le più difficili da dire, in qualsiasi lingua siano dette, sembrano essere le seguenti tre: 1. Mi dispiace 2. Ho sbagliato 3. Perdonami.

Sono stati scritti libri e importanti articoli, oltre a diverse canzoni (come quelle, molto famose, dei Chicago di Hard to say I’m sorry o Sorry seems to be the hardest word di Elton John) su quanto sia difficile dire un semplice “mi dispiace”, quando la colpa è nostra per qualcosa che abbiamo fatto o non fatto, detto o non detto.

I due passi successivi sono ancora più difficili, perché richiedono una piena ammissione della colpa e un desiderio di rimediare con una completa riconciliazione, che può comportare anche atti concreti. Talvolta si può infatti anche essere dispiaciuti per quanto fatto, senza però ammettere fino in fondo il proprio torto e quindi chiedendo di essere perdonati.

Questa difficoltà ad ammettere le proprie colpe non è solo causa di molti problemi relazionali tra le persone, ma è anche uno dei motivi fondamentali per cui il dono gratuito della grazia di Dio è alla fine così difficile da accettare. Perché richiede un esame personale, un confronto tra la santità di Dio e quello che la Bibbia chiama peccato. Il mio peccato. Non solo quello di tutti noi, perché “tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio” (Romani 3:23), ma anche il mio personale, come ammette il salmista: Ho peccato contro te, contro te solo, ho fatto ciò che è male agli occhi tuoi (Salmo 51:4).

Cosa ci impedisce di fare questa confessione sincera davanti a Dio? Certamente una buona dose di orgoglio, un paragonarsi con altri che riteniamo peggiori di noi e che quindi ci spinge ad autoassolverci. Ma anche una certa tendenza sempre più comune (filosofica, psicologica o da parte di certi movimenti “spirituali” e di pseudo-scienze, ecc.) che ci invita a toglierci di dosso ogni senso di colpa e di liberarci dell’idea stessa del peccato e quindi anche dell’esistenza di Dio, del bisogno di redenzione, di liberazione e perdono dalle nostre colpe. E anche del fatto che Gesù abbia dovuto pagare al posto nostro (1 Timoteo 2:5-6; 1 Giovanni 4:10), visto che Dio ci dice che è impossibile per noi salvarci da soli, qualsiasi sia la nostra opera o sforzo per piacere a Dio (Romani 8:3-4; Galati 2:16; 3:11; Efesini 2:8-9). Eppure, questo è l’unico modo per appropriarci di tutti i doni che Dio ci mette a disposizione, in primis la vita.

Quando è stata l’ultima volta che abbiamo detto a qualcuno a cui abbiamo fatto dei torti che ci dispiace, che abbiamo sbagliato, chiedendo di perdonarci? Se lo abbiamo fatto sappiamo come questo ci abbia liberati da un peso, abbia ricostruito le relazioni, ci abbia fatto vedere agli occhi della persona offesa come una persona migliore. E lo stesso è successo se siamo stati noi a perdonare coloro che si sono avvicinati a noi con questo atteggiamento. Ma se anche qualche volta questo non fosse successo tra le persone, possiamo essere certi che questo avverrà con Dio.

Non ci resta che provare, dopo avere riflettuto bene su noi stessi e su Dio, tramite la sua Parola. Andiamo al Signore e diciamogli che ci dispiace di aver ignorato i suoi insegnamenti e i suoi numerosi appelli, che abbiamo sbagliato nei nostri pensieri e nelle nostre azioni, che gli chiediamo di perdonarci per i nostri peccati e che crediamo che Gesù abbia pagato al nostro posto e che tramite il suo sacrificio possiamo essere perdonati.

E le parole più difficili del mondo, se pronunciate con sincerità, scopriremo essere state le più importanti della nostra vita.

Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi, e la verità non è in noi. Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità (1 Giovanni 1:8-9);

Preparatevi delle parole e tornate al SIGNORE! Ditegli: «Perdona tutta l’iniquità e accetta questo bene; noi ti offriremo... l’offerta di lode delle nostre labbra (Osea 14:2);

Poi venite, e discutiamo, dice il SIGNORE; anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come la neve; anche se fossero rossi come porpora, diventeranno come la lana (Isaia 1:18).



 

 

 

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