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Più bianco della neve

Nevica. Mi è sempre piaciuta la neve che cade. Soffice, silenziosa e bianchissima. Copre tutto e all’improvviso case e fabbriche, strade e macchine, sono rivestite di un candore che nasconde tutte le brutture, che trasforma le vie in sentieri imbiancati di montagna. Peccato duri poco. La neve rimane ancora per un po’ ai bordi delle strade, ormai grigia e sporca. Poi pian piano si scioglie, mostrando di nuovo la realtà che sta di sotto.

Ecco perché è molto efficace l’immagine che Dio dà della neve, mettendola in contrasto con il peccato. Solo che la sua è una neve che trasforma in maniera definitiva, dall’interno: Poi venite, e discutiamo», dice il SIGNORE; «anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come la neve; anche se fossero rossi come porpora, diventeranno come la lana (Isaia 1:18). Il contesto era quello di un popolo che agiva in netto contrasto con la volontà di Dio, che si manifestava con azioni caratterizzate dall’ingiustizia (Isaia 1:16-17). L’invito è quello di andare a lui per essere purificati da tutto quello che, da dentro, portava a quei comportamenti.

Ma la neve ha anche lo scopo di annaffiare la terra dei campi invernali, dolcemente e in maniera prolungata, preparandola per la nuova stagione. Una coltre fredda ma che protegge, custodisce in attesa dell’arrivo del nuovo tepore primaverile con le sue piogge leggere, prima del caldo estivo: Come la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza aver annaffiato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, affinché dia seme al seminatore e pane da mangiare, così è della mia parola, uscita dalla mia bocca: essa non torna a me a vuoto, senza aver compiuto ciò che io voglio e condotto a buon fine ciò per cui l’ho mandata (Isaia 55:10-11)

In questo contesto, Dio usa la pioggia e la neve come metafora della sua Parola, che purifica e prepara il cuore dell’uomo per le stagioni secche. Un’irrigazione benedetta perché permette alla terra di aprirsi e di accogliere quel seme, altra immagine della Parola di Dio, che produrrà il suo frutto nella sua stagione (Luca 8:11, 15).

Fino che siamo su questa terra, ogni tanto, da sotto la neve, spunterà ancora un po’ di quell’elemento scuro che si chiama peccato, ma Dio ha provveduto affinché la sua neve continui a scendere a purificarci, affinché la sua Parola continui a parlarci e prepararci per il futuro. Un futuro senza più brutture sotto la bianca distesa di neve.


Purificami con issopo, e sarò puro;

lavami, e sarò più bianco della neve. (Salmo 51:7)


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