Quale sarebbe la nostra reazione se scoprissimo che la tomba di un nostro caro defunto è in realtà vuota? Ogni tanto si vede in qualche film quella scena dove, a un funerale o dopo una riesumazione, si scopre con stupore e sgomento che il corpo non è più nella bara.
Ma il sepolcro vuoto di Gesù era un avvenimento annunciato, in almeno quattro occasioni, dallo stesso Gesù (Marco 8:31-32; 9:9-10, 30-32; 10:33-34). Però, come questi brani sottolineano più volte, i discepoli “non capivano le sue parole”, “domandandosi tra di loro che significasse quel risuscitare dai morti” (Marco 9:32, 10).
Sarà stato per quello che le donne si recarono al sepolcro di Gesù per profumarne il corpo. Loro si aspettavano un corpo, non una tomba vuota...: Ma il primo giorno della settimana, la mattina prestissimo, esse si recarono al sepolcro, portando gli aromi che avevano preparati. E trovarono che la pietra era stata rotolata dal sepolcro. Ma quando entrarono non trovarono il corpo del Signore Gesù. Mentre se ne stavano perplesse di questo fatto, ecco che apparvero davanti a loro due uomini in vesti risplendenti; tutte impaurite chinarono il viso a terra, ma quelli dissero loro: «Perché cercate il vivente tra i morti? Egli non è qui, ma è risuscitato; ricordate come egli vi parlò quando era ancora in Galilea, dicendo che il Figlio dell’uomo doveva essere dato nelle mani di uomini peccatori ed essere crocifisso, e il terzo giorno risuscitare». Esse si ricordarono delle sue parole. (Luca 24:1-8). Solo allora, a resurrezione avvenuta, “si ricordarono delle sue parole”. Come ci si poteva dimenticare di una cosa simile e andare a cercare “il vivente tra i morti”? Eppure questo è quello che successe.
Le donne a quel punto vanno a annunciare il fatto ai discepoli, coloro che più di ogni altro avevano vissuto tre anni, giorno e notte, con Gesù. Quelli che lo avevano sentito parlare, che lo avevano visto fare miracoli, anche resuscitare dei morti... quale sarebbe stata la loro reazione alla notizia che Gesù era risorto, esattamente come aveva annunciato? Ma queste parole parvero loro come un’assurdità; ed essi non credettero loro. (Luca 24:11). Non solo non credettero alle donne, né alle precedenti parole di Gesù, al punto che per qualcuno non sarebbe bastata nemmeno l'apparizione di Gesù vivente, se non avesse avuto i segni dei chiodi della crocifissione (Giovanni 20:24-25), ma la Parola di Dio ci evidenzia che loro “non avevano ancora capito la Scrittura, secondo la quale egli doveva risuscitare dai morti”. (Giovanni 20:9). E sarà proprio questo che Gesù dovrà fare con i due perplessi discepoli sulla via di Emmaus, che non sapevano bene che fine aveva fatto il loro Signore. Ricordiamoci che fede nella morte e nella resurrezione di Gesù vuol dire fede nelle Scritture che le presentano. Gesù infatti, davanti ai dubbi dei due discepoli, poteva semplicemente dire: «eccomi sono qua, sono vivo, che altre prove volete?». Poteva ricordare loro le varie volte che lui stesso aveva annunciato tutto questo. Invece li rimanda alla Bibbia: Allora Gesù disse loro: «O insensati e lenti di cuore nel credere a tutte le cose che i profeti hanno dette! Non doveva il Cristo soffrire tutto ciò ed entrare nella sua gloria?» E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture le cose che lo riguardavano (Luca 24:25-27).
E noi, cosa avremmo fatto quella domenica mattina? Saremmo andati al sepolcro sicuri di vedere una tomba vuota, visto che Gesù, e la Scrittura prima di lui, aveva annunciato la sua resurrezione, o saremmo andati anche noi come queste donne con degli aromi per profumare il corpo di un uomo morto? E cosa facciamo ancora oggi: dubitiamo della testimonianza della Scrittura o, come Tommaso, dobbiamo vedere e toccare per credere? Ricordiamoci delle parole di Gesù dette a Tommaso: Gesù gli disse: «Perché mi hai visto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!» (Giovanni 20:29).
La resurrezione di Cristo è il fondamento delle fede cristiana, senza la quale tutto quello di cui stiamo parlando non avrebbe senso. Paolo scrive: Ma se non vi è risurrezione dei morti, neppure Cristo è stato risuscitato; e se Cristo non è stato risuscitato, vana dunque è la nostra predicazione e vana pure è la vostra fede… Se Cristo non è stato risuscitato, vana è la vostra fede; voi siete ancora nei vostri peccati (1 Corinzi 15:13-14, 17). Se Cristo non è risorto, la nostra fede è inutile. Una fede che esclude la verità della resurrezione di Cristo, anche se crede alla sua morte espiatoria, è una fede vana che non produce alcun risultato. Non credere alla resurrezione vuol dire infatti non essere salvati: perché, se con la bocca avrai confessato Gesú come Signore e avrai creduto con il cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato (Romani 10:9).
In questo periodo pasquale, siamo qui per esaltare il trionfo del Dio vivente che, dopo aver dato la sua vita nella persona del Figlio, vince sulla morte anche per noi? O stiamo cercando il vivente tra i morti? Viviamo come se Gesù fosse morto, o stiamo lodando e vivendo con colui che, sì era morto, ma che ora è vivente? (Apocalisse 1:17-18).
La tomba di Gesù è vuota. Gesù è risorto! Gesù è vivente! Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà, e chiunque vive e crede in me, non morirà mai. Credi tu questo? (Giovanni 11:25-26).
Comments