Lo scopo delle restrizioni degli ultimi due mesi era quello certamente di contenere i contagi da Covid-19, utilizzando come motto quello di “Salviamo il Natale”. Provvedimenti che avrebbero dovuto permettere di trascorre le feste natalizie nella maniera consueta, quella a cui la maggioranza è abituata. Come però abbiamo visto il piano è in buona parte fallito e quindi questo sarà un periodo di Natale diverso, più dimesso.
E se fosse questa l’occasione per tornare a meditare su quello che questa festività dovrebbe ricordare?
Non era l’anno zero, non era dicembre e non era il 25. Errori di calcolo e scelta di sostituire feste pagane (come quelle dedicate a Saturno e al Sole) con una celebrazione ‘cristiana’, hanno portato alla data che oggi viene celebrata in tutto il mondo. Questi i fatti, che spingono molti veri cristiani a considerare questa festa niente di più di una festa consumistica con vari elementi di origine pagana (la data, lo scambiarsi i doni, l’albero, ecc., per non parlare di Babbo Natale…).
Un fatto però rimane e anche questo è dato storico incontrovertibile: Gesù, Dio fatto uomo, il Messia promesso, è nato. Dai messaggi degli angeli a Giuseppe, Maria e i pastori, capiamo moltissimo del significato di quella nascita, che esamineremo man mano:
(a Giuseppe) Ma mentre aveva queste cose nell’animo, un angelo del Signore gli apparve in sogno, dicendo: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua moglie; perché ciò che in lei è generato viene dallo Spirito Santo. Ella partorirà un figlio, e tu gli porrai nome Gesù, perché è lui che salverà il suo popolo dai loro peccati». Tutto ciò avvenne, affinché si adempisse quello che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «La vergine sarà incinta e partorirà un figlio, al quale sarà posto nome Emmanuele», che tradotto vuol dire: «Dio con noi». (Matteo 1:20-23)
(a Maria) L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco, tu concepirai e partorirai un figlio, e gli porrai nome Gesù. Questi sarà grande e sarà chiamato Figlio dell’Altissimo, e il Signore Dio gli darà il trono di Davide, suo padre… «Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà dell’ombra sua; perciò, anche colui che nascerà sarà chiamato Santo, Figlio di Dio. (Luca 1:30-32, 35)
(ai pastori) L’angelo disse loro: «Non temete, perché io vi porto la buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà: “Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo, il Signore (Luca 2:10-11)
Sia Giuseppe che Maria, come anche i pastori, si spaventarono alla vista di quei messaggeri di Dio, come era successo pochi mesi prima a Zaccaria (Luca 1:13), padre di Giovanni, che sarebbe diventato il Battista, colui che doveva “preparare al Signore un popolo ben disposto” (Luca 1:17). Ma il messaggio collegato alla nascita di Gesù parte per tutti con queste confortanti parole: non temere!
Oggi tutti noi siamo in un periodo di grandi incertezze e paure, per il nostro futuro, per la nostra salute, la nostra stessa vita. Molti “nemici” si addensano attorno a noi, che minano non solo la nostra vita quotidiana, ma che vorrebbero anche allontanarci dal messaggio di salvezza che la nascita di Gesù ha portato con sé. Ma il Signore ci dice di non temere, affinché “liberati dalla mano dei nostri nemici, lo serviamo senza paura” (Luca 1:74).
Lasciamoci quindi ancora e in primo luogo rassicurare dal messaggio che ci arriva dal cielo, dalla buona notizia della venuta di Gesù: non temere!
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