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Salvare il Natale o … un Natale che salva? (seconda parte)

Può un nome rivelarci un piano, portare un messaggio? Nel caso di Gesù senz’altro. Nei suoi diversi nomi e titoli sta racchiuso tutto il piano di Dio per l’uomo, realizzato nel Figlio.


Gesù, il Salvatore

Ella partorirà un figlio, e tu gli porrai nome Gesù, perché è lui che salverà il suo popolo dai loro peccati» (Matteo 1:20); Ecco, tu concepirai e partorirai un figlio, e gli porrai nome Gesù (Luca 1:31). Gesù, in ebraico Yehoshua, significa “Yahweh salva”. Un nome comune e diffuso in Israele, ma che in lui acquisisce tutto un nuovo valore “perché è lui che salverà il suo popolo dai loro peccati”, perché “In nessun altro è la salvezza; perché non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati” (Atti 4:12). Quel bambino che stava per nascere sarebbe venuto al mondo per salvare tutti coloro che credendo in lui sarebbero diventati suoi figli, suoi discepoli, suo popolo. A un prezzo altissimo.


Emmanuele, Dio con noi

«La vergine sarà incinta e partorirà un figlio, al quale sarà posto nome Emmanuele», che tradotto vuol dire: «Dio con noi». (Matteo 1:23). Una nascita miracolosa per portare nel mondo “Dio con noi”. Sì, perché quel piccolo neonato, così bisognoso di cure e attenzioni come ogni bambino, era il “Figlio dell’Altissimo” (Luca 1:32), che “sarà chiamato Santo, Figlio di Dio” (Luca 1:35). Un Dio che per molti è lontano, invisibile, ora si manifesta in colui che ce lo fa conoscere e che ci dona l’intelligenza per poterlo conoscere: Nessuno ha mai visto Dio; l’unigenito Dio, che è nel seno del Padre, è quello che l’ha fatto conoscere (Giovanni 1:18); Sappiamo pure che il Figlio di Dio è venuto e ci ha dato intelligenza per conoscere colui che è il Vero; e noi siamo in colui che è il Vero, cioè nel suo Figlio Gesù Cristo. Egli è il vero Dio e la vita eterna (1 Giovanni 5:20). Dio che si fa uomo, si fa conoscere, si immedesima e condivide le nostre debolezze, per salvarci personalmente. Dio, non solo un uomo. Nato sì come un bambino, ma Dio, Dio con noi.


Cristo, il Messia promesso, il Signore

“Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo, il Signore (Luca 2:10-11). È a Betlemme, nella stessa città del re Davide, vissuto 1000 anni prima, che Gesù nasce. Lui è il Messia promesso dai profeti che ora viene alla luce. ‘Messia’ è l’equivalente ebraico della parola greca ‘Cristo’ (Giovanni 1:41). Entrambe le parole vogliono dire ‘Unto’, cioè ‘prescelto tramite un’unzione’, pratica che nella Bibbia sanciva la scelta di re, profeti e sacerdoti. Tutti titoli provvisori, ma che in Gesù diventano eterni: lui e solo lui è il Re dei Re, il Signore dei Signori, il Re eterno (Apocalisse 17:14; Luca 1:33); lui e solo lui è il Profeta, che parla da parte di Dio Padre (Giovanni 6:14; 7:40); lui e solo lui è il Sommo Sacerdote (Ebrei 9:11-12), unico intermediario tra Dio e gli uomini: “Infatti c’è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo” (1 Timoteo 2:4). Un bambino che è Cristo il Signore, il Messia unico e potente, Re, Profeta e Sacerdote, che adempie le promesse di Dio Padre per noi.


Poiché un bambino ci è nato, un figlio ci è stato dato, e il dominio riposerà sulle sue spalle; sarà chiamato Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre eterno, Principe della pace (Isaia 9:5) (continua)


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