Sarà perché siamo italiani, latini, e siamo abituati al contatto fisico anche tra amici e semplici conoscenti, ma certamente in questo momento ci manca molto un abbraccio, come ci manca un bacio o una semplice e bonaria pacca sulle spalle. Ci abbracciamo per saluto, per affetto, per solidarietà e incoraggiamento nella sofferenza, per condivisione di una gioia. Ci fa sentire più vicini, più partecipi l’uno dell’altro. Questo però, lo abbiamo ricordato un po’ di giorni fa, non è tempo di abbracci (Ecclesiaste 3:5).
Ci sono però abbracci a cui non possiamo e non dobbiamo rinunciare. L’apostolo Paolo scrisse in una delle sue lettere, compilata mentre era lontano e in prigione per la sua fede, la seguente meravigliosa preghiera, che vi invitiamo a leggere lentamente, meditando bene su ogni parola:
Per questo motivo piego le ginocchia davanti al Padre, dal quale ogni famiglia nei cieli e sulla terra prende nome, affinché egli vi dia, secondo le ricchezze della sua gloria, di essere potentemente fortificati, mediante lo Spirito suo, nell’uomo interiore, e faccia sì che Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori, perché, radicati e fondati nell’amore, siate resi capaci di abbracciare con tutti i santi quale sia la larghezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità dell’amore di Cristo e di conoscere questo amore che sorpassa ogni conoscenza, affinché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio. Or a colui che può, mediante la potenza che opera in noi, fare infinitamente di più di quel che domandiamo o pensiamo, a lui sia la gloria nella chiesa e in Cristo Gesù, per tutte le età, nei secoli dei secoli. Amen (Efesini 3:14-21).
Possiamo, dobbiamo abbracciare questo amore, circondarlo tutti insieme per coglierne tutta l’ampiezza. Un amore che va al di là di ogni umana comprensione. Ed è proprio per questo che ognuno di noi, singolarmente, una volta accettata questa offerta d’amore, unisce la propria personale esperienza, insufficiente a cogliere tutti gli aspetti di quell’amore, a quella dell’altro, in un unico abbraccio spirituale. Ognuno aggiungendo un pezzo dell’amore di Cristo che ha sperimentato nella sua vita, andando a formare con gli altri un meraviglioso puzzle di questo amore, riempiti di tutta la sua pienezza.
Dobbiamo però prima essere certi di aver fatto nostra questa realtà, che ci viene rivelata nella sua Parola, fonte unica di saggezza, perché ci presenta il piano di Dio e l’amore di Cristo. Anche questa saggezza va abbracciata: Non abbandonare la saggezza, ed essa ti custodirà; amala, ed essa ti proteggerà. Il principio della saggezza è: acquista la saggezza. Sì, a costo di quanto possiedi, acquista l’intelligenza. Esaltala, ed essa t’innalzerà; essa ti coprirà di gloria quando l’avrai abbracciata. Essa ti metterà sul capo un fregio di grazia, ti farà dono di una corona di gloria». (Proverbi 4:6-9)
Paolo, ancora dalla prigione, ci invita quindi a unirci in questo abbraccio di sentimenti e di intenti, uniti in colui che ci unisce: Se dunque vi è qualche consolazione in Cristo, se vi è qualche conforto d’amore, se vi è qualche comunione di Spirito, se vi è qualche tenerezza di affetto e qualche compassione, rendete perfetta la mia gioia, avendo un medesimo pensare, un medesimo amore, essendo di un animo solo e di un unico sentimento. (Filippesi 2:1-2).
Un abbraccio sincero a tutti.
Comments