Fallito il Conte ter, il primo ministro incaricato Mario Draghi sta provando a formare il nuovo governo. Probabilmente avrà un appoggio parlamentare trasversale, con partiti sia del centro-destra che del centro-sinistra. Altri invece avrebbero voluto subito le elezioni, per formare un parlamento (e conseguentemente primo ministro e governo) che siano espressione del volere popolare.
Tutti noi siamo convinti che il sistema democratico, pur con le sue imperfezioni, sia il miglior sistema possibile e l’unico percorribile per un paese che vuole mettere al centro la scelta dei cittadini. Questo però non vuole purtroppo dire che il voto dato dalla maggioranza garantisca sempre il parlamento e il governo migliore. Il fatto che un partito, o una coalizione, riceva più voti di un’altra non dà la sicurezza che saremo governati bene e dalle persone più adatte per quel ruolo, come oltre settant'anni di democrazia in Italia hanno purtroppo spesso dimostrato. In sintesi, il motto vox populi, vox dei (‘voce di popolo, voce di Dio’), che si usa per affermare che l’opinione e il consenso popolare hanno l’approvazione divina e che quindi quello che la maggioranza del popolo crede e sceglie sia sempre la cosa migliore, non corrisponde sempre (talvolta mai) alla verità. Questo perché spesso l’opinione del popolo (o di una gran parte di esso) è mutevole, interessata ai bisogni personali più che a quelli collettivi, facilmente influenzabile e manipolabile.
Quando Gesù, dopo circa tre anni di insegnamento, miracoli e opere potenti, su e giù per Israele, entra a Gerusalemme, viene accolto dalla folla in maniera trionfale: Il giorno seguente, la gran folla che era venuta alla festa, udito che Gesù veniva a Gerusalemme, prese dei rami di palme, uscì a incontrarlo e gridava: «Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il re d’Israele!» (Giovanni 12:12-13).
Sono bastati pochi giorni ed ecco che il clima generale cambia completamente. Influenzato e istigato dai leader religiosi, indignati per quello che il popolo, perfino i bambini, andava dicendo (Matteo 21:15), ecco che quello che veniva proclamato come re d’Israele, ora viene abbandonato al suo destino. Anzi, è esso stesso artefice del suo destino quando, davanti alla scelta se liberare un rivoltoso e omicida o Gesù (che nel frattempo era stato arrestato dai capi religiosi, anche grazie a false testimonianze, e definito reo di morte per bestemmia - Matteo 26:59-66), sceglierà il primo a discapito di Gesù: Vi era allora in prigione un tale, chiamato Barabba, insieme ad alcuni ribelli i quali avevano commesso un omicidio durante una rivolta. E la folla, salita, cominciò a chiedere che facesse per loro come era solito fare. E Pilato rispose loro: «Volete che io vi liberi il re dei Giudei?» Perché sapeva che i capi dei sacerdoti glielo avevano consegnato per invidia. Ma i capi dei sacerdoti incitarono la folla perché piuttosto liberasse loro Barabba. Pilato si rivolse di nuovo a loro, dicendo: «Che volete dunque che io faccia di colui che chiamate il re dei Giudei?» Ed essi di nuovo gridarono: «Crocifiggilo!» Pilato disse loro: «Ma che male ha fatto?» Ma essi gridarono più forte che mai: «Crocifiggilo! Pilato, volendo soddisfare la folla, liberò loro Barabba; e consegnò Gesù, dopo averlo flagellato, perché fosse crocifisso. (Marco 15:7-15); E tutto il popolo rispose: «Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli». (Matteo 27:25).
Gesù sarebbe stata la scelta giusta, non Barabba. Gesù era il figlio di Dio venuto per salvare anche quelli che ora lo stavano condannando a morte, mentre poco prima lo cercavano e lo osannavano: Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi coloro che ti sono mandati, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come la chioccia raccoglie i suoi pulcini sotto le ali; e voi non avete voluto! (Luca 13:34); Proprio in questa città, contro il tuo santo servitore Gesù, che tu hai unto, si sono radunati Erode e Ponzio Pilato, insieme con le nazioni e con tutto il popolo d’Israele (Atti 4:27).
Questo ero il popolo, questo siamo noi. Ammetterlo vuol dire capire che ascoltare la voce di Dio piuttosto che quella degli uomini, è l’unico modo per fare la scelta giusta.
Ascoltate la mia voce; sarò il vostro Dio e voi sarete il mio popolo; camminate in tutte le vie che io vi prescrivo affinché siate felici (Geremia 7:23); Io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita, affinché tu viva, tu e la tua discendenza, amando il SIGNORE, il tuo Dio, ubbidendo alla sua voce e tenendoti stretto a lui, poiché egli è la tua vita e colui che prolunga i tuoi giorni (Deuteronomio 30:19-20). Vox dei, voce di Dio.
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