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Lezioni da Kabul

Da giorni ormai assistiamo alle drammatiche scene dell’aeroporto di Kabul. Migliaia di persone accalcate dentro e fuori nella speranza di poter prendere un volo che li porti via dal terrore, verso la speranza di una vita nuova e più libera, verso la salvezza. Ormai mancano pochi giorni, forse solo poche ore, per provare a prendere quell’aereo. Ma ora i talebani stanno bloccando quelli che vorrebbero fuggire prima che le forze straniere si ritirino definitivamente. Sono musulmani che impediscono ad altri musulmani di fare la loro libera scelta, di mettersi in salvo.

Purtroppo da sempre le religioni, che dovrebbero, almeno a parole, elevare le genti verso una dimensione più spirituale, sono invece strumento principale di ostacolo e di repressione. Ai giorni di Gesù c’erano religiosi che imponevano alle persone regole e costrizioni da loro elaborate: Ed egli disse: «Guai anche a voi, dottori della legge, perché caricate la gente di pesi difficili da portare, e voi non toccate quei pesi neppure con un dito! (Luca 11:46).

Nel fare questo impedivano che il vangelo della grazia, il buon messaggio del dono gratuito della salvezza in Cristo giungesse a loro: Ma guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché serrate il regno dei cieli davanti alla gente; poiché non vi entrate voi, né lasciate entrare quelli che cercano di entrare. (Matteo 23:13). Che differenza con l’appello di Gesù ad andare a lui, liberamente, senza opere da portare in dote, senza sacrifici personali, ma solo con la fede in colui che si è sacrificato al posto nostro: Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo (Matteo 11.28); colui che viene a me, non lo caccerò fuori (Giovanni 6:37); Chi ha sete, venga; chi vuole, prenda in dono dell’acqua della vita. (Apocalisse 22:17).

All’aeroporto di Kabul si vedono anche quelli che sono riusciti a entrare e che portano con sé i loro bagagli. Nelle valigie c’è tutto quello che è stato messo all’ultimo momento, non molto, perché non puoi portare con te tutto quello che vorresti quando devi scappare...

I militari fermano quelli che hanno i bagagli più ingombranti, più pesanti. Quindi devono fare una scelta, spesso non facile: o lasciare la valigia lì e partire senza, o provare a tenere solo l’indispensabile, o le cose più care, e abbandonare il resto. Non c’è alternativa, ogni chilo in più può impedire la loro partenza o quella di altri.

Anche noi nel percorso della nostra vita ci portiamo dietro pesi che come minimo rallentano il nostro cammino (vedi post Getta il tuo peso!), ma che spesso sono anche un vero e proprio impedimento al raggiungimento della salvezza. Ma quando arriva il momento decisivo allora si deve fare una scelta: cosa ti porti dietro e cosa sei disposto a lasciare quando in gioco c’è la tua salvezza? Ma se parliamo di salvezza eterna, allora la questione posta è solo una domanda retorica, perché l’uomo “quando morrà, non porterà nulla con sé; la sua gloria non scenderà con lui” (Salmo 49:17) e perché “Nudo sono uscito dal grembo di mia madre e nudo tornerò in grembo alla terra” (Giobbe 1:21).

Siamo allora ancora invitati ad andare a Gesù, lasciando a lui ogni peso e anche il nostro peccato, che è il vero e unico ostacolo alla nostra salvezza, ma che lui ha provveduto a prendere su di sé: Anche noi, dunque... deponiamo ogni peso e il peccato che così facilmente ci avvolge, e corriamo con perseveranza la gara che ci è proposta, fissando lo sguardo su Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta. Per la gioia che gli era posta dinanzi egli sopportò la croce, disprezzando l’infamia, e si è seduto alla destra del trono di Dio. (Ebrei 12:1-2).

Preghiamo per l’Afghanistan e preghiamo anche per noi, affinché Dio ci liberi dai tutti i pesi, da quelli imposti da altri e dai pesi dentro di noi e su di noi che ci impediscono di prendere quel volo verso la salvezza.

Quelli che sperano nel SIGNORE acquistano nuove forze, si alzano in volo come aquile, corrono e non si stancano, camminano e non si affaticano. (Isaia 40:31)


PS: mentre scrivevamo questo post è giunta la notizia dell'attacco suicida all'aeroporto di Kabul... altre vittime del fanatismo religioso. Mentre Gesù dà la sua vita per amore nostro, c'è chi continua a uccidere in nome di Dio...


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