È brutto rimanere fuori da qualcosa in cui molti sono invece parte attiva. Rimanere escluso da un gruppo di amici, dalla famiglia, dal lavoro, dalla società. Si rimane soli talvolta anche per scelta, ma normalmente per esclusione da parte degli altri. Forse perché non si corrisponde a un modello, non si è allineati a un pensiero o a un modo di fare, non si ritiene che si abbiamo le qualifiche o competenze necessarie. A volte solo perché sei vecchio, o troppo giovane, perché sei donna o di un altro colore e di un altro paese. Sono tanti i motivi e tanti gli esclusi. Anche in questa fase in cui si prova a ripartire, molti si sentono lasciati da parte (vedi anche il post Non lasciamoli soli).
Dio ha sempre insegnato che ogni giudizio deve essere libero da condizionamenti e riguardi personali, che portano spesso a giudicare dallo stato sociale, dalla provenienza o dall’apparenza delle persone: Non commetterete iniquità nel giudicare; non avrai riguardo alla persona del povero, né tributerai speciale onore alla persona del potente; ma giudicherai il tuo prossimo con giustizia (Levitico 19:15); Nei vostri giudizi non avrete riguardi personali; darete ascolto al piccolo come al grande; non temerete alcun uomo, poiché il giudizio appartiene a Dio; e le cause troppo difficili per voi le presenterete a me e io le ascolterò (Deuteronomio 1:17).
Dio stesso mostra sé stesso come esempio di imparzialità e di giudizio che si basa su qualcosa di ben più profondo: Egli non porta rispetto all’apparenza dei grandi, non considera il ricco più del povero, perché sono tutti opera delle sue mani (Giobbe 34:19); … infatti il SIGNORE non bada a ciò che colpisce lo sguardo dell’uomo: l’uomo guarda all’apparenza, ma il SIGNORE guarda al cuore (1 Samuele 16:7).
Il profeta Isaia, annunciando secoli prima la venuta di Gesù, lo descrive anche con queste parole: Respirerà come profumo il timore del SIGNORE, non giudicherà dall’apparenza, non darà sentenze stando al sentito dire, ma giudicherà i poveri con giustizia, pronuncerà sentenze eque per gli umili del paese (Isaia 11:3-4). Questo verrà confermato anche da coloro che hanno incontrato personalmente Gesù: Maestro, noi sappiamo che tu sei sincero e che non hai riguardi per nessuno, perché non badi all’apparenza delle persone, ma insegni la via di Dio secondo verità (Marco 12:14). Gesù non ha lasciato indietro nessuno e non si è lasciato fermare (anche se in tanti ci hanno provato) quando doveva agire a favore di quelli che erano considerati lontani, emarginati, intoccabili o impresentabili agli occhi dei più.
Sarà poi Gesù stesso a insegnare agli altri quello che lui viveva in prima persona: Non giudicate secondo l’apparenza, ma giudicate secondo giustizia (Giovanni 7:24). E così facevano i suoi discepoli: Fratelli miei, la vostra fede nel nostro Signore Gesù Cristo, il Signore della gloria, sia immune da favoritismi (Giacomo 2:1).
Da tutti questi passi comprendiamo che per Dio non c’è nessuno più degno di altri di essere oggetto del suo amore, nessuno a cui dire ‘mi dispiace, ma non c’è posto per te nel mio cuore e nel mio piano di salvezza’. Dio “vuole che tutti gli uomini siano salvati e vengano alla conoscenza della verità” (1 Timoteo 2:3). Con la venuta di Gesù, Dio ha garantito che per mezzo della fede in lui, tutti possano avere accesso alla sua presenza e entrare nel suo riposo: Stiamo dunque attenti: la promessa di entrare nel suo riposo è ancora valida e nessuno di voi deve pensare di esserne escluso (Ebrei 4:1). Tutti, nessuno escluso.
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