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È arrivata l’Apocalisse!!!

Questa nuova e persistente ondata di intenso calore che sta colpendo l’Italia e buona parte dell’Europa, è stata definita dai meteorologi col nome di ‘Apocalisse’ (il nome completo sarebbe Apocalisse 4800, indicando con questo numero la cima del Monte Bianco, dove è previsto lo zero termico). Un nome alternativo è “Lucifero” (!). Insomma, niente di cui stare allegri...

Il termine apocalisse viene usato comunemente per indicare una tragedia, una catastrofe, con particolare riferimento alla fine del mondo (vedi a questo proposito la serie di cinque post I segni dei tempi). Come sappiamo però questo è anche il nome dato all’ultimo libro della Bibbia, che è un’italianizzazione del greco apokalypsis, che significa ‘rivelazione’. Si tratta infatti del libro che ci parla, in chiave profetica, della piena rivelazione di Gesù Cristo dal momento del suo ritorno. A questo seguiranno tutta una serie di giudizi che si abbatteranno su tutti quelli che saranno rimasti sulla terra dopo che tutti i credenti di ogni epoca saranno tornati in vita, mentre quelli ancora viventi saranno portati direttamente in cielo: Poiché questo vi diciamo mediante la parola del Signore: che noi viventi, i quali saremo rimasti fino alla venuta del Signore, non precederemo quelli che si sono addormentati; perché il Signore stesso, con un ordine, con voce d’arcangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal cielo, e prima risusciteranno i morti in Cristo; poi noi viventi, che saremo rimasti, verremo rapiti insieme con loro, sulle nuvole, a incontrare il Signore nell’aria; e così saremo sempre con il Signore (1 Tessalonicesi 4:15-17).

Nel Nuovo Testamento troviamo però il sostantivo apocalisse e il verbo relativo ben 44 volte, e solo una nel libro dell’Apocalisse. Si tratta infatti principalmente della rivelazione del piano di Dio riguardo la prima venuta di suo Figlio e della salvezza che si ottiene in lui tramite la fede. Questo grazie sempre al suo sacrificio per noi, all’offerta di sé stesso come Agnello di Dio. E sarà proprio questo il titolo principale dato a Gesù nel libro dell’Apocalisse (35 delle 38 volte in cui si parla di Gesù come agnello, sono in Apocalisse). Un Agnello trionfante in cielo e giudice di ogni creatura, ma che porta ancora i segni visibili del suo sacrificio e per questo degno di eterna lode: Poi vidi, in mezzo al trono... un Agnello in piedi, come immolato... E vidi, e udii la voce di molti angeli intorno al trono, alle creature viventi e agli anziani; e il loro numero era di miriadi di miriadi e di migliaia di migliaia. Essi dicevano a gran voce: «Degno è l’Agnello, che è stato immolato, di ricevere la potenza, le ricchezze, la sapienza, la forza, l’onore, la gloria e la lode» (Apocalisse 5:6, 11-12).

Sì, l’anticiclone Apocalisse porta con sé caldo e siccità. L’apocalisse di Gesù ci ha portato un salvatore che un giorno sarà anche giudice di coloro che hanno rifiutato ostinatamente il suo sacrificio d’amore. Per tutti gli altri verrà invece presto il momento che nessun fenomeno naturale, nessun dolore li affliggerà più, proprio grazie all’opera di quell’Agnello di cui parla il libro dell’Apocalisse: Non avranno più fame e non avranno più sete, non li colpirà più il sole né alcuna arsura; perché l’Agnello che è in mezzo al trono li pascerà e li guiderà alle sorgenti delle acque della vita; e Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi» (Apocalisse 7:16-17).

Mentre ci aspettiamo le altre apocalissi climatiche che purtroppo si abbatteranno sulla terra, facciamo nostra la rivelazione, la prima apocalisse di Gesù, per poter arrivare alla seconda rivelazione con piena fiducia, avendo piena speranza nella grazia che vi sarà recata al momento della rivelazione (= apocalisse) di Gesù Cristo” (1 Pietro 1:13).


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