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… e intanto il vento soffia ancora

Eccome se soffia! Forte, spesso troppo forte e violento. Arriva all’improvviso e scoperchia tetti, spezza alberi e butta all’aria tutto quello che trova sul suo cammino. Fenomeni sempre più frequenti e di sempre maggiore intensità che stanno colpendo anche in questi giorni il nostro paese.

Il titolo l’abbiamo preso dal testo di una bella canzone di Pierangelo Bertoli (Eppure soffia), una delle più intense canzoni di denuncia sui danni provocati dall’uomo sulla natura e sui suoi simili. Sono passati 47 anni da quando è stata scritta, ma è più che mai di tragica attualità. Nella canzone si parla però anche di un vento positivo che continua a soffiare, sussurrare, accarezzare.

Ed è proprio di un vento positivo, ma di ben altra origine, che vogliamo parlare oggi. Nel vangelo di Giovanni ci viene ricordato l’incontro di Gesù con Nicodemo, di cui abbiamo già parlato in precedenti post (vedi per esempio La transizione). Gesù parlando a questo importante leader religioso, gli spiega l’assoluta necessità, anche per lui, di una rinascita spirituale. Nel farlo, userà anche queste parole: Il vento soffia dove vuole, e tu ne odi il rumore, ma non sai né da dove viene né dove va; così è di chiunque è nato dallo Spirito (Giovanni 3:8). Gesù, usando un gioco di parole pienamente comprensibile solo in greco o in ebraico (dove le parole per ‘spirito’ e ‘vento’ derivano entrambe dalla stessa radice – in italiano potremmo dire che lo spirito spira per rendere qualcosa di simile), parla dell’opera dello Spirito Santo come evento indispensabile a questa nuova nascita, opera che non dipende dagli sforzi umani.

Gesù, oltre alla natura divina e sovrana (“soffia dove vuole”), vuol far capire a Nicodemo e a tutti noi anche alcune altre caratteristiche di questo ‘vento’ dello Spirito Santo. Ci spiega che la sua natura è invisibile ad occhio umano, ma che è visibile e potente nella sua azione. Infatti, come il vento che non vedi, ma di cui senti e percepisci chiaramente gli effetti, così è dello Spirito di Dio. Anche se nessuno può vedere questo Spirito che vive nell’uomo, è invece visibile (lo deve essere!) la sua potente azione nella vita di coloro che hanno avuto fede in Gesù, Un’azione rigeneratrice e di rinnovamento (Tito 3:5), di guida (Giovanni 16:13; Romani 8:14), di sostegno e consolazione (Giovanni 14:16-17, 26), di testimonianza (Giovanni 15:26; Atti 1:8), di forza, amore e autocontrollo (2 Timoteo 1:7), di edificazione mediante i suoi doni (1 Corinzi 12:7; 14:12) ... di vita (Giobbe 33:4; Giovanni 6:63; Romani 8:2, 10-11). Questo, e molto altro ancora, rendono visibile ciò che il soffio, il vento invisibile dello Spirito di Dio, opera in colui che ha creduto.

Sì, a volte il vento, come altri fenomeni della natura, può arrivare anche come un distruttore, e così sarà anche per il vento del giudizio di Dio verso tutto quello che è iniquo e malvagio (Ezechiele 13:13). Ma il soffio, il vento dello Spirito di Dio vuole essere un dolce sussurro di vento che ci chiama a sé, come fece con un sconfortato e abbattuto Elia, nascosto negli anfratti di una montagna: Dio gli disse: «Va’ fuori e fermati sul monte, davanti al SIGNORE». E il SIGNORE passò. Un vento forte, impetuoso, schiantava i monti e spezzava le rocce davanti al SIGNORE, ma il SIGNORE non era nel vento. E, dopo il vento, un terremoto; ma il SIGNORE non era nel terremoto. E, dopo il terremoto, un fuoco; ma il SIGNORE non era nel fuoco. E, dopo il fuoco, un mormorio di vento leggero. Quando Elia lo udì, si coprì la faccia con il mantello, andò fuori e si fermò all’ingresso della spelonca; e una voce giunse fino a lui e disse: «Che fai qui, Elia?» (1 Re 19:11-13 - vedi anche il post Mettere la testa fuori).

Bob Dylan cantava che “la risposta soffia nel vento” (in Blowing in the wind). Ebbene, la risposta a tutte le domande e le necessità della nostra esistenza sta proprio nel vento, ma nel dolce vento dello Spirito di Dio, che sta soffiando ancora per cercarci e per donarci vita.


(Gesù): Se voi mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre, ed egli vi darà un altro Consolatore perché sia con voi per sempre: lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché dimora con voi, e sarà in voi. Non vi lascerò orfani; tornerò da voi. Ancora un po’ e il mondo non mi vedrà più; ma voi mi vedrete, perché io vivo, e voi vivrete. In quel giorno conoscerete che io sono nel Padre mio, e voi in me, e io in voi. (Giovanni 16:15-20).


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