Quello a cui abbiamo assistito in questi ultimi giorni, l’attacco al palazzo del Congresso di Washington, è solo uno dei tanti esempi di come le parole possano scatenare reazioni anche estreme e imprevedibili. Troppo spesso non diamo il valore e il peso giusto alle parole che pronunciamo, senza riflettere su quanta influenza possano avere su chi ci ascolta.
Abbiamo già trattato in parte questo argomento in due precedenti post (Pensieri, parole e la vera contaminazione e Il problema dell'odio), ma vediamo come questo tema, l’uso improprio delle nostre parole, sia di estrema e quotidiana attualità. Le parole incendiano, come ben ci ricorda Giacomo: Se uno non sbaglia nel parlare è un uomo perfetto, capace di tenere a freno anche tutto il corpo. Se mettiamo il freno in bocca ai cavalli perché ci ubbidiscano, noi possiamo guidare anche tutto il loro corpo. Ecco, anche le navi, benché siano così grandi e siano spinte da venti impetuosi, sono guidate da un piccolo timone, dovunque vuole il timoniere. Così anche la lingua è un piccolo membro, eppure si vanta di grandi cose. Osservate: un piccolo fuoco può incendiare una grande foresta! (Giacomo 3:2-5; vedi anche i vv. 6-12).
Ma è tutta la Parola di Dio ad affrontare costantemente il tema dell’uso delle nostre parole. In particolare, il libro dei Proverbi ha decine e decine di versetti dedicati a questo. Eccone alcuni:
La risposta dolce calma il furore, ma la parola dura eccita l’ira. La lingua dei saggi è ricca di scienza, ma la bocca degli stolti sgorga follia (Proverbi 15:1-2); La lingua che calma è un albero di vita, ma la lingua perversa strazia lo spirito (Proverbi 15:4); Le labbra dello stolto causano liti, e la sua bocca attira percosse (Proverbi 18:6).
Si sottolinea anche come il parlare in fretta, senza riflettere, sia la causa di nefaste conseguenze: Hai mai visto un uomo precipitoso nel parlare? C’è più da sperare da uno stolto che da lui (Proverbi 29:20).
Oggi siamo nel mondo delle risposte immediate, dei tweet lanciati immediatamente dopo, o in contemporanea, con i fatti. Si rischia in questo modo di far veramente divampare in un attimo un incendio. Anche se poi proviamo a spegnerlo, il danno è ormai fatto…
La Scrittura ci dice che saremo giudicati anche dalle nostre parole (Matteo 12:36). Ecco perché, davanti a Dio, dovremmo essere sempre molto attenti a quello che diciamo e a come lo diciamo: Non essere precipitoso nel parlare e il tuo cuore non si affretti a proferir parola davanti a Dio, perché Dio è in cielo e tu sei sulla terra. Le tue parole siano dunque poche, poiché con le molte occupazioni vengono i sogni, e con le molte parole, i ragionamenti insensati. (Ecclesiaste 5:2-3).
Sarà proprio per questo potere della parola, che la prima azione di Dio è attraverso di essa, per mezzo di una parola che crea (Genesi 1:3; Salmo 33:6). Una parola che è vivente, che è l’impersonificazione stessa di Gesù (Giovanni 1:1; Ebrei 1:2).
Ed è attraverso la Parola che Dio porterà a noi il messaggio di salvezza (Giovanni 5:24; Efesini 1:13-14). Parole scritte, meditate e da meditare. Parole da lasciare che penetrino in noi e suscitino la fede (Romani 10:17) e con essa tutta una serie di altri benefici.
Se pensiamo di aver ferito con le parole, chiediamo perdono a Dio e facciamo come il salmista: Vigilerò sulla mia condotta per non peccare con le mie parole; metterò un freno alla mia bocca (Salmo 39:1).
Se ci sono parole che ci hanno ferito, parole che ci hanno fatto soffrire, arrabbiare, che hanno incendiato il nostro cuore, spinto a azioni e reazioni sbagliate, rivolgiamoci con fiducia a Dio e lasciamo che la sua Parola ci dia tutto il sollievo di cui abbiamo bisogno.
L’anima mia, dal dolore, si consuma in lacrime; dammi sollievo con la tua parola. (Salmo 119:28)
Amen! Buona giornata nel Signore a voi.
Che possa la nostra bocca proferire solo parole di saggezza e di pace che solo Dio può metterci🙏 buona domenica col Signore