Stupisce come ci siano persone, e non poche, che non credono nemmeno davanti all’evidenza più lampante. Tutto si può dire, per esempio, di questo virus, ma non che non esista. Ogni persona che ha vissuto sulla propria pelle l’esperienza diretta di una terapia intensiva o, peggio, di un familiare o un amico morto per (o con) il Covid-19, è testimone diretto e totalmente attendibile di quella realtà. E così lo sono tutti i medici e il resto del personale sanitario. Non solo scienziati quindi, non solo esperti che ci illustrano scientificamente cos’è e come agisce questo virus.
Eppure, abbiamo manifestazioni di negazionisti e milioni di persone che, con il loro comportamento, dimostrano con i fatti di non credere che esista, o di non crederci più. O semplicemente che, se anche esiste, non colpirà lui, non ha nulla a che fare con lui. Poi ci sono quelli che provano a dimostrarti che è un’altra cosa, non quella che alcuni vogliono farci credere.
Con Dio è esattamente la stessa cosa. C’è chi nega la sua esistenza, chi cerca di dimostrare che la creazione di Dio è spiegabile in altro modo, chi ha smesso di crederci e chi, la stragrande maggioranza del mondo, vive come se non esistesse.
Mancano le prove, si dirà. Anche del big bang mancano le prove, nel senso che per risultare scientificamente attendibile, una teoria deve essere dimostrata con la riproducibilità, cioè ci vorrebbe che qualcuno facesse un nuovo big bang e riproducesse il mondo così come lo conosciamo. Ma questa e altre teorie, hanno voluto, direttamente o indirettamente, spazzare via l’idea stessa di un Dio creatore.
Però abbiamo i testimoni. Dentro e fuori di noi, di ognuno di noi: quel che si può conoscere di Dio è manifesto in loro, avendolo Dio manifestato loro; infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo, essendo percepite per mezzo delle opere sue; perciò essi sono inescusabili, perché, pur avendo conosciuto Dio, non lo hanno glorificato come Dio, né lo hanno ringraziato; ma si sono dati a vani ragionamenti e il loro cuore privo d’intelligenza si è ottenebrato. Benché si dichiarino sapienti, sono diventati stolti (Romani 1:19-22)
Poi Dio si è manifestato personalmente, in molti modi: Dio, dopo aver parlato anticamente molte volte e in molte maniere ai padri per mezzo dei profeti, in questi ultimi giorni ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che egli ha costituito erede di tutte le cose, mediante il quale ha pure creato i mondi (Ebrei 1:1-2).
Voci nel vento, inascoltate (come abbiamo ricordato nel post Profeti inascoltati). Testimoni oculari di quel Gesù, Dio fatto uomo per noi: : Quel che era dal principio, quel che abbiamo udito, quel che abbiamo visto con i nostri occhi, quel che abbiamo contemplato e che le nostre mani hanno toccato della parola della vita (poiché la vita è stata manifestata e noi l’abbiamo vista e ne rendiamo testimonianza, e vi annunciamo la vita eterna che era presso il Padre e che ci fu manifestata), quel che abbiamo visto e udito, noi lo annunciamo anche a voi… (1 Giovanni 1:1-3) (vedi anche L’affascinante ricerca dell’invisibile).
Testimoni presenti, davanti a un Dio risorto, vivente: Poiché vi ho prima di tutto trasmesso, come l’ho ricevuto anch’io, che Cristo morì per i nostri peccati, secondo le Scritture; che fu seppellito; che è stato risuscitato il terzo giorno, secondo le Scritture; che apparve a Cefa, poi ai dodici. Poi apparve a più di cinquecento fratelli in una volta, dei quali la maggior parte rimane ancora in vita e alcuni sono morti. Poi apparve a Giacomo, poi a tutti gli apostoli; e, ultimo di tutti, apparve anche a me (1 Corinzi 15:3-8).
Chiunque crede veramente dimostra l’esistenza di Dio: Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di realtà che non si vedono (Ebrei 11:1). La sente talmente vera, reale, concreta, da non aver bisogno di qualcuno che ne dimostri l’esistenza scientificamente. Semplicemente sa che quel Dio di cui parla la sua Parola è una realtà assoluta nella sua vita, che si manifesta quotidianamente, che agisce e si muove in lui e sopra di lui. E ne gioisce: Benché non lo abbiate visto, voi lo amate; credendo in lui, benché ora non lo vediate, voi esultate di gioia ineffabile e gloriosa (1 Pietro 1:8).
Gesù vuole che gioiamo di questo: Vi ho detto queste cose, affinché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia completa. (Giovanni 15:11).
È vero, ci credo, e ne sono felice.
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